Siria. Oltre 50 baby – jihadisti uccisi nel 2015. Soldati bambino anche nelle milizie curde


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Oltre 50 bambini soldato reclutati dai jihadisti del sedicente Stato islamico (Is) sono stati uccisi in Siria dall’inizio dell’anno. È quanto hanno documentato gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, che parlano di 52 minori di 16 anni uccisi, tra i giovani reclutati nell’ambito del programma ‘Cuccioli del Califfato’. Il programma mira ad addestrare i minori all’uso delle armi, oltre che a indottrinarli nei centri allestiti dall’Is nelle zone sotto il suo controllo. Solo nel mese di luglio, secondo l’Osservatorio, ne sono stati uccisi 31 in esplosioni, scontri e raid aerei del governo e della coalizione internazionale anti-Is.

I ‘cuccioli’ vengono usati per colpire posti di blocco o altri luoghi di assembramento di militari, ma sempre più spesso l’Is li impiega per giustiziare prigionieri o per farsi esplodere in attentati suicidi. Almeno otto di loro si sono fatti esplodere negli ultimi mesi, soprattutto in attentati contro le milizie curde. L’Osservatorio ha precisato di aver ricevuto informazioni su molti altri minori uccisi, ma di non disporre di conferme sufficienti sul loro conto. Si calcola che dall’inizio del 2015 l’Is abbia reclutato almeno 1.100 bambini.

Sempre oggi, Humar Rights Watch ha criticato anche i curdi delle Unità per la protezione del popolo (Ypg) per non essere riusciti a mettere fine al fenomeno dei bambini soldati. Secondo l’ong, da giugno 2014 l’Ypg ha cominciato a ridurre il numero di bambini tra le sue file, ma ancora oggi continua a ricorrere a un certo numero di miliziani e miliziane minorenni. «L’Ypg aveva promesso di smettere di mandare in guerra i bambini – ha detto Fred Abrahams, consigliere speciale di Hrw – e dovrebbe mantenere la sua promessa». Per Abrahams, il fatto che le milizie curde combattano gruppi terroristici come l’Is «non è una scusa per gli abusi commessi tra le sue stesse forze».

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