Non si può escludere che padre Dhya Azziz sia stato sequestrato. Padre Pierbattista Piazzaballa, custode di Terra Santa, lancia un nuovo appello per il padre francescano di cui non si hanno più notizie dallo scorso 23 dicembre. Il parroco di Yacoubieh, in Siria, era in viaggio in taxi di ritorno dalla Turchia, dove era andato a trovare la famiglia lì rifugiata e poi di lui si sono perse le tracce.
«Che tutti coloro che possono darci informazioni possano farsi capire in modo che noi possiamo fare tutto quello che è possibile per cercare di recuperarlo, lui assieme a coloro che viaggiavano con lui», dice padre Pizzaballa a Radio Vaticana.
Il padre custode ricorda che padre Azziz «stava viaggiando in una zona pericolosa per tornare in parrocchia. Pensavamo l’avesse preso qualcuno dell’esercito, ma non abbiamo avuto riscontro. Quindi, le alternative restano che l’abbiano preso i ribelli oppure – Dio non voglia – che sia stato ucciso».
I confratelli non sanno dire esattamente dove padre Azziz sia stato preso. «Era partito da Latakia, che è una città importante sulla costa. Il tragitto per Yacoubieh originariamente era molto breve, ma, essendo zona pericolosa, ha dovuto scendere nel centro del Paese. Spostarsi in Siria oggi è estremamente pericoloso. Lui ha dovuto spostarsi per vedere i suoi genitori ammalati, che anch’essi sono rifugiati in Turchia. E quindi ha dovuto correre il rischio di spostarsi, e questa volta gli è andata male», ha raccontato padre Pizzaballa. Anche a luglio scorso padre Azziz venne rapito e detenuto da un gruppo jihadista. «Rapito e detenuto, ma riuscì a fuggire. E speriamo che possa ripetersi anche questa volta», è l’auspicio del padre custode.