«Senza un accordo politico tra le due grandi potenze Russia e Stati Uniti non se ne esce. Solo un accordo politico tra le due grandi potenze può impedire i traffici di petrolio, di droga, i traffici di esseri umani che arrivano in Europa, i finanziamenti occulti da parte delle fondazioni arabe al califfato e alla sua economia nascosta che sostiene il terrorismo». Lo afferma l’ex premier Romano Prodi che aggiunge: «Il Califfato vive e prospera solo se non c’è un accordo politico con cui le grandi potenze decidano di colpire, ma veramente e con fermezza, i Paesi che lo sostengono. È l’unica strada per mettere in ordine, ma davvero, Iran, Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Egitto».
L’ex presidente della Commissione europea invita a fare attenzione: «Se si reagisce alla tragedia di Parigi come si è reagito dopo l’11 settembre con la Guerra in Iraq allora facciamo proprio un bell’acquisto. Sarebbe un grave errore, ancora una volta. Non è con una guerra totale a un nemico indefinito, che si sparge dappertutto, che si vince il terrorismo, ma con la fermezza e un accordo politico vero tra le due grandi potenze che tolga ai terroristi l’acqua in cui nuotano».
Prodi sottolinea che è «impossibile un controllo sicuro nei confronti di sei milioni di immigrati islamici soprattutto in presenza di strumenti di informazione incontrollabili e di un traffico di armi e un flusso di mezzi finanziari di cospicua dimensione a completa disposizione del terrorismo internazionale».
Perchè la Francia il Paese più colpito? Perchè «si è assunta più di ogni altro Stato europeo il peso di iniziative militari nei Paesi islamici. Nel Mali è l’esercito francese che si è preso il compito di resistere al terrorismo che veniva dal Nord. È la Francia che ha assunto l’iniziativa della guerra in Libia ed è la Francia che, tra i Paesi europei, si sta assumendo il peso maggiore dei bombardamenti in Siria».