Siria. Russia: a Vienna si discute la soluzione della crisi, non il futuro di Assad


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A Vienna «si discute non del destino di Assad» ma «di questioni relative a una soluzione della crisi siriana». Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aggiungendo che «il futuro politico di Assad può essere deciso solo dai siriani».

Per quanto concerne la durata dell’intervento russo in Siria,  Peskov ha sottolineato che dipende «dalla situazione nella lotta al terrorismo e all’estremismo», precisando che «l’operazione russa in Siria punta a sostenere le forze armate siriane durante l’offensiva che stanno conducendo contro le organizzazioni terroristiche ed estremiste».

La Russia, questa volta per bocca del vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, si è detta a favore della partecipazione di «rappresentanti di vari partiti e organizzazioni curdi» ai negoziati per risolvere il conflitto siriano. Bogdanov ha precisato che comunque la questione curda non è stata trattata durante l’incontro dei capi delle diplomazie di Russia, Usa, Arabia saudita e Turchia a Vienna.

Intanto Russia, Usa, Turchia e Arabia saudita si sono scambiate le liste degli oppositori siriani che potrebbero partecipare ai negoziati per la soluzione del conflitto. «Ieri – ha afferma ancora Bogdanov – la Russia ha presentato ai suoi partner un elenco con i nomi di quasi tutti i gruppi dell’opposizione che possono essere invitati ad incontri tra le forze siriane. I sauditi ci hanno dato la loro lista e gli americani hanno promesso che la consegneranno a loro volta».

Secondo Bogdanov, lo scambio tra Mosca e Riad delle liste con i nomi dei gruppi dell’opposizione che possono essere coinvolti nella ricerca di una soluzione politica al conflitto è avvenuto «ieri durante l’incontro del Quartetto» a Vienna. La lista russa, sempre stando al vice ministro, include «38 gruppi, ma può essere ampliata».

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