Cresce la presenza militare russa «in Siria a fianco del governo di Assad. Grazie a un gigantesco ponte aereo operato principalmente dagli enormi cargo An-124 Condor ed alla spola di navi logistiche e anfibie tra il Mar Nero e la base di Tartus, il dispositivo militare russo si va rafforzando in quantità e qualità», sottolinea Rid, Rivista Italiana Difesa.
La presenza russa in Siria, rileva Rid, «si basa su 2 puntelli: l’hub di Mezzeh a Damasco e la base avanzata di Jableh a Latakia. In particolare in questa seconda base negli ultimi giorni sta prendendo forma progressivamente una robusta task force aereo-terrestre equipaggiata di tutto punto».
Sono stati di recente segnalati «12 aerei d’attacco al suolo Su-25 e 4 caccia multiruolo Su-30SM. I primi, che costituiscono i contraltari di produzione sovietica dell’americano A-10, sono appositamente concepiti per fornire supporto di fuoco alle truppe a terra. Sono equipaggiati con un potente cannone da 30 mm, bombe e razzi».
SOSTEGNO USA A RIBELLI ILLEGALE E INUTILE – Putin ha fortemente criticato il sostegno militare Usa ai ribelli siriani, bollandolo come «illegale e inutile» nelle interviste alle tv americane Cbs e Pbs alla vigilia del suo incontro domani all’Onu con Obama. Secondo Putin, «la fornitura di sostegno militare alle strutture illegali contrasta con i principi del diritto internazionale e della carta Onu». Secondo il presidente russo, Damasco dovrebbe essere inclusa negli sforzi internazionali per la lotta contro l’Isis, una richiesta che gli Usa hanno respinto, e ha criticato i piani americani di addestrare fino a 5.400 ribelli per lottare contro i jihadisti dello Stato islamico. «Si è scoperto che solo 60 di questi combattenti sono stati addestrati e solo 4 o 5 hanno armi», ha detto durante l’intervista. «Gli altri hanno abbandonato le armi americane per unirsi all’Isis», ha aggiunto.