Strage in Turchia. Leader del partito filo curdo HDP: un massacro come a Suruc


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A tre settimane dalle elezioni politiche, una nuova strage scuote la Turchia. Due forti esplosioni si sono verificate vicino alla stazione di Ankara quando diverse persone si erano radunate sul posto per una marcia per la pace che doveva svolgersi sotto lo slogan ‘Pace, lavoro e democrazia’ e aveva anche l’obiettivo di protestare contro l’escalation di violenza nelle regioni curde della Turchia. Al corteo erano attesi migliaia di partecipanti.

Il bilancio è pesantissimo: sono almeno 86 le persone morte. Il ministro della Sanità turco, Mehmet Muezzionglu, ha spiegato che 62 persone sono morte sul luogo dell’attentato, mentre altre 24 sono decedute in ospedale per le ferite riportate. In una conferenza stampa trasmessa dalle tv turche, inoltre, il ministro ha detto che circa 18 persone sono attualmente in sala operatoria, mentre altre 28 sono ricoverate in terapia intensiva.

Secondo fonti del partito filo-curdo Hdp, il numero delle vittime potrebbe crescere ancora viste le gravi condizioni di molti degli almeno 126 feriti trasportati in ospedale, alcuni dei quali stanno subendo delicate operazioni chirurgiche.

FORTI INDICAZIONI DI DUE KAMIKAZE AD ANKARA  – Ci sono «forti indicazioni» che l’attacco  ad Ankara sia stato condotto da due attentatori suicidi. Lo ha dichiarato il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per commemorare le vittime dell’attentato. «Stiamo fianco a fianco contro il terrorismo», ha detto Davutoglu nel corso di una conferenza ad Ankara. Promettendo che le autorità individueranno chi c’è dietro l’attacco, Davutoglu ha annunciato prossimi colloqui con i leader dei partiti di opposizione Chp e Mhp. «Abbiamo deciso di proclamare tre giorni di lutto per commemorare tutti i nostri cittadini e i martiri che sono stati uccisi in attacchi terroristici», ha detto Davutoglu, precisando che la decisione è stata presa dopo consultazioni con il presidente Recep Tayyip Erdogan.

LEADER CURDO, MASSACRO COME A SURUC – «Stiamo assistendo a un enorme massacro. Un atroce e barbaro attacco è stato compiuto. È una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc». Lo ha detto il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, sulle esplosioni alla manifestazione per la pace stamani ad Ankara che hanno causato almeno 30 morti e 126 feriti. Il riferimento di Demirtas è all’attentato a un suo comizio a Diyarbakir alla vigilia del voto di giugno, in cui morirono 2 persone, e a quello del 20 luglio a Suruc, con 33 attivisti morti.

HDP, AD ANKARA IN AZIONE KAMIKAZE  – La duplice esplosione vicino alla stazione ferroviaria di Ankara in Turchia è stata causata da «attentatori kamikaze». Lo ha riferimento in un comunicato il partito filo curdo Hdp, che dice di ritenersi l’obiettivo numero uno dell’attacco. Anche l’agenzia di stampa Anadolu aveva riferito, citando testimoni oculari, che l’attacco potesse essere stato condotto da attentatori suicidi.

DAVUTOGLU CRITICA PAROLE DEL LEADER HDP – Invitando i partiti politici all’unità, il premier turco ha criticato l’opposizione che ha ostacolato la lotta al terrorismo rifiutandosi di formare un governo di coalizione con l’Akp dopo le elezioni parlamentari del 7 giugno. In particolare, Davutoglu ha contestato il leader del partito filo curdo Hdp, Selahattin Demirtas, che ha definito l’attentato di oggi ad Ankara come un «attacco dello Stato contro il popolo». «Le dichiarazioni di Demirtas sono una provocazione», ha detto. Rispondendo a una domanda su una possibile falla nella gestione della sicurezza da parte delle autorità, Davutoglu ha detto che le esplosioni sono avvenute fuori dalla zona destinata alla manifestazione e ha promesso di indagare per verificare eventuali mancanze delle forze dell’ordine.

epa04971543 People react after multiple explosions as they cover victims before a rally in Ankara, Turkey 10 October 2015. At least 30 people were killed and 126 injured in the blasts at a train station in the Turkish capital Ankara ahead of a planned peace rally by pro-Kurdish groups, local media reported.  EPA/STR

 

DIRETTORE THINK TANK TURCO, IS DIETRO ATTENTATO ANKARA  – C’è «molto probabilmente l’Is», lo Stato Islamico, dietro l’attacco ad Ankara. Lo sostiene Mensur Akgun, direttore del Global Political Trends Center (GPoT) di Ankara e presidente del Dipartimento di relazioni internazionali alla Kultur University di Istanbul. «Se verrà confermato che l’attacco è stato condotto dall’Is, l’obiettivo potrebbe essere multiplo – spiega – Un avvertimento al Pkk, di evitare qualsiasi ulteriore confronto con l’Is, un deterrente per la Turchia, o la volontà di creare disordine nel Paese». Secondo Akgun, comunque, l’attentato odierno non avrà ripercussioni sull’agenda elettorale della Turchia. «Molto probabilmente le elezioni si terranno il primo novembre», come programmato, ha detto.

CHP, MASSIMO IMPEGNO PER LOTTA A TERRORISMO – Il leader del partito del Popolo repubblicano Chp, Kemal Kilicdaorglu, ha condannato la duplice esplosione avvenuta alla stazione di Ankara dove era in programma una manifestazione pacifista per chiedere la fine degli scontri tra il Pkk e le autorità turche. La Turchia non si merita questo, ha detto Kilicdaorglu, annunciando che il suo partito ha annullato tutti gli impegni in programma per oggi. Il partito del Popolo repubblicano Chp è pronto a fornire qualsiasi sostegno per mettere fine al terrorismo, ha proseguito il suo leader, affermando che «dobbiamo agire con il massimo impegno congiunto». Il numero due del Chp, Gursel Tekin, ha quindi affermato che molti deputati del suo partito avevano in programma di partecipare alla marcia per rinnovare la richiesta di pace in Turchia.

PKK DICHIARA CESSATE IL FUOCO –  – La leadership del Pkk ha chiesto ai suoi militanti di non attaccare più le autorità di Ankara, a meno che loro o il popolo curdo siano attaccati. È quanto si legge in un comunicato del Gruppo delle comunità in Kurdistan, il Kck, nel quale non si fa alcun riferimento al duplice attentato costato la vita a 30 persone oggi ad Ankara. Nel comunicato non si fa nemmeno alcun riferimento a un cessate il fuoco, anche se ci sono elementi per credere che il Pkk potrebbe annunciare una tregua alla vigilia delle elezioni che si terranno il prossimo primo novembre in Turchia. Giovedì un leader del Kck, Bese Hozat, ha scritto sul giornale curdo Ozgur Gundem che la proclamazione di un cessate il fuoco del Pkk prima delle elezioni potrebbe contribuire al successo del partito curdo Hdp.

DAVUTOGLU, IN TRE GIORNI PRESI VARI KAMIKAZE – «Negli ultimi tre giorni a Istanbul e Ankara sono stati arrestati diversi potenziali kamikaze». Lo ha rilevato il premier turco, Ahmet Davutoglu, precisando che a Istanbul si trattava di un membro del Dhkp-c, sigla di estrema sinistra.

ERDOGAN CANCELLA IMPEGNI A ISTANBUL PER ESPLOSIONI ANKARA – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha cancellato gli impegni che aveva in programma a Istanbul a seguito della duplice esplosione registrata  alla stazione ferroviaria di Ankara prima della partenza di una marcia pacifista organizzata da ong e sindacati.

Una foto postata su Twitter da attivisti curdi riguardante le esplosioni avvenute stamani nei pressi della stazione ferroviaria di Ankara, poco prima di una manifestazione per la pace nel conflitto con il Pkk curdo, organizzata da diverse sigle, 10 ottobre 2015. TWITTER +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Una foto postata su Twitter da attivisti curdi riguardante le esplosioni avvenute nei pressi della stazione ferroviaria di Ankara

 

MOSCA, NECESSITÀ UNIRE SFORZI A TERRORISMO – L’attacco terroristico ad Ankara «conferma ancora una volta l’altissima priorità di combattere il terrorismo e le sue principali strutture nelle regione, la necessità di consolidare gli sforzi di tutte le controparti regionali e non»: lo afferma il ministero degli esteri russo, condannando l’episodio ed esprimendo le condoglianze ai famigliari delle vittime.

UE, POPOLO E FORZE POLITICHE SIANO UNITE CONTRO TERRORISMO – «Il popolo turco e tutte le forze politiche devono stare unite contro i terroristi e contro tutti coloro i quali cercano di destabilizzare un Paese che sta affrontando molte minacce». È il monito espresso dalla Ue, dopo il sanguinoso attacco ad Ankara, per bocca dell’Alto rappresentante per gli Affari europei, Federica Mogherini, e del commissario per l’Allargamento Johannes Hahn. «Come Unione Europea – sottolineano i due responsabili di Bruxelles – siamo determinati a sconfiggere quelli che vogliono distruggere e destabilizzare le società. Siamo al fianco di tutto il popolo in Turchia che lavora per contrastare la violenza e il terrorismo. La nostra alleanza ed il nostro impegno con le autorità e la società turche è più forte che mai, a tutti i livelli».

CASA BIANCA, FORTE CONDANNA PER ATTO ORRIBILE – Gli Stati Uniti condannano nella maniera più risoluta l’orribile attentato terroristico ad Ankara. Lo si legge in una nota della Casa Bianca che spiega: «Il fatto che l’attacco sia stato effettuato prima di una manifestazione per la pace, sottolinea la depravazione di coloro che lo hanno architettato e ci ricorda la necessità di affrontare in maniera condivisa le sfide alla sicurezza nella regione».

 

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