Un giovane palestinese, Mahmud Abu Khdeir, del campo profughi di Shuaffat, è stato sequestrato e ucciso e il suo cadavere è stato trovato, bruciato e con segni di violenza, in un bosco a Gerusalemme. Lo ha riferito la radio militare di Israele, non escludendo che l’omicidio sia stato compiuto da ultrà ebrei in ritorsione per l’uccisione dei tre giovani coloni a Hebron, in Cisgiordania. Il giovane è stato bloccato davanti alla sua casa mentre andava a pregare all’alba in una moschea nell’area di Beit Hanina a Gerusalemme Est, ed è stato costretto a salire in un’automobile di colore nero. Il suo corpo è stato trovato un’ora dopo in un’altra zona della città. Secondo le prime informazioni una telecamera di sorveglianza avrebbe ripreso l’accaduto.
Appresa la notizia della morte del ragazzo, circa 200 giovani palestinesi si sono scontrati con la polizia, lanciando pietre. Gli agenti hanno risposto con granate stordenti e proiettili di gomma. Continua dunque a salire la tensione tra i palestinesi e i coloni israeliani. A Hebron, secondo i media locali, nelle scorse ore decine di coloni di Tel Rumeida avrebbero attaccato alcune abitazioni palestinesi e un giovane arabo è stato ferito alla testa dopo l’intervento dell’esercito israeliano. Tensioni anche a Gerusalemme ovest dove in nottata alcuni arabi israeliani sono stati malmenati da giovani nazionalisti ebrei.
Salgono a tre così i palestinesi uccisi nel giro di 24 ore, dopo il ritrovamento dei ragazzi israeliani ammazzati e dilaniati. Nel corso di un raid in un campo profughi a Jenin, nel nord della Cisgiordania, le truppe israeliane hanno ucciso martedì pomeriggio un adolescente palestinese, Yusuf Abu Zagher, 16 anni. Un altro palestinese è morto per ferite d’arma da fuoco a Hebron, non lontano da dove sono stati trovati i corpi dei tre studenti ebrei.
Dura la condanna del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha definito il rapimento e l’uccisione del ragazzo palestinese a Gerusalemme “un crimine abominevole”. Netanyahu – che ha incontrato a Gerusalemme il ministro della pubblica sicurezza Yitzhak Aharonovich – ha chiesto ”un’immediata inchiesta sull’uccisione del giovane palestinese e sulle circostanze intorno alla morte”. ”Israele – ha aggiunto – è un paese di legge e ognuno è obbligato ad agire in accordo con la legge stessa”. Aharonovich ha detto di ”temere un sospetto rapimento, sappiamo sul ragazzo che è stato probabilmente rapito e pensiamo anche che ci sia una connessione con il corpo (ritrovato). Queste cose sono ora sotto inchiesta”.
Il presidente palestinese Abu Mazen aveva chiesto a Israele di condannare l’episodio, mentre il governo dell’Anp attraverso il suo portavoce, Ihab Basseso, ha chiesto alla comunità internazionale di agire attraverso “istituzioni legali e umanitarie per proteggere dalla continua escalation di violenza da parte di Israele”.