(Salvatore Lazzara) – Vladimir Putin in Italia. Prima la visita all’Expo, poi i colloqui privati tra i leader all’interno del Padiglione Italia. Poi a Roma, dove è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e poi in Vaticano per l’udienza da Papa Francesco. E, infine, un incontro con l’amico Silvio Berlusconi.
Il Presidente russo era particolarmente atteso nell’altra sponda del Tevere. Il Vaticano di Papa Francesco è diventato oramai in un grande crocevia diplomatico, uno snodo internazionale di notevole importanza, grazie al quale si stanno ridisegnando i contorni di intere aree geografiche: il blocco tra Cuba e Usa, per esempio, la disputa tra Cile e Bolivia, la questione interna del Venezuela, i rapporti con l’Iran per il nucleare, la causa palestinese.
L’ultimo leader che ha chiesto (e ottenuto) una udienza con Papa Francesco è Vladimir Putin, il quale pur di incontrare a tu per tu il pontefice e avere con lui uno scambio di vedute sulla politica estera, ha modificato la propria agenda.
Le sanzioni internazionali non hanno impedito al Santo Padre di inserire l’appuntamento in agenda, ma del resto tra il Papa e lo Zar non mancano i punti in comune, come la medesima preoccupazione per le sorti delle comunità cristiane in Medio Oriente. Putin già nella scorsa udienza, l’anno scorso, aveva offerto la propria disponibilità a difendere i cristiani dalle persecuzioni, consapevole che la loro presenza nei vari paesi mediorientali rappresenta un valore per gli equilibri complessivi della regione.
L’agenzia russa Interfax ha sottolineato che il tema centrale dell’incontro era proprio la protezione in Medio Oriente dei cristiani. Tre i temi portanti della visita italiana le forniture di gas, l’embargo dell’agroalimentare europeo e la crisi ucraina. Il 25 giugno l’Unione Europea dovrà discutere della proroga alle sanzioni nei confronti della Russia, da cui dipendono, a propria volta, le sorti dell’embargo alimentare russo sui prodotti alimentari Ue che sta creando ingenti danni economici ai produttori italiani.
A proposito delle sanzioni, il Presidente russo ha ribadito, nel suo colloquio con il Premier italiano. che vanno eliminate: “Con Renzi abbiamo parlato del tema delle sanzioni che non possono essere un ostacolo reale. O si eliminano o si modificano per sostenere le aziende che vogliono collaborare con noi. E questo vale anche per i contratti firmati in campo militare e tecnologico”.
Sulla questione del rifornimento energetico, invece, la visita di Putin in Italia ha preceduto, non a caso, l’incontro con il presidente turco Erdogan, a Baku. In tale occasione si discuterà del gasdotto Turkish Stream, in sostituzione del South Stream, alla cui realizzazione partecipa Saipem, società controllata di Eni. D’altronde, i rapporti con la Russia sono di fondamentale importanza per la sicurezza energetica europea.