Nel corso di un incontro per la presentazione del suo libro “Il Dio dei padri. Il grande romanzo della Bibbia”, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha espresso una posizione netta in merito alla situazione in Medio Oriente. Rispondendo a una domanda su cosa direbbe a Netanyahu, Zuppi ha dichiarato: “Gli direi che non sta facendo il bene del suo popolo. Non degli altri, è evidente.”
Un commento che si inserisce in un quadro più ampio delle posizioni del Vaticano e della Santa Sede, che hanno criticato le risposte militari sproporzionate da parte di Israele agli attacchi di Hamas. I bombardamenti su Gaza, che perdurano oramai da un anno e che hanno provocato oltre 42.000 morti, sono stati condannati come eccessivi e disumani, soprattutto considerando le violenze concomitanti in Cisgiordania e le crescenti vittime in Libano. La Santa Sede ha più volte sottolineato l’importanza di una risposta proporzionata, che rispetti i diritti umani e promuova la pace attraverso il dialogo e la giustizia.
Papa Francesco in prima persona ha costantemente promosso il dialogo e la pace tra Israele e Palestina, esprimendo profonda preoccupazione per le violenze nella Striscia di Gaza. In occasione dei recenti conflitti, ha fatto appello alla comunità internazionale affinché si adoperi per una soluzione pacifica e duratura. Il Pontefice ha condannato l’uso della violenza da entrambe le parti, sottolineando l’importanza del rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona. Ha inoltre evidenziato la difficile situazione umanitaria a Gaza, chiedendo che si garantiscano aiuti e sostegno alla popolazione colpita.
Pur non schierandosi “contro Israele”, Papa Francesco ha spesso sottolineato la necessità di porre fine alle occupazioni e alle ingiustizie che alimentano il conflitto. Ha invitato i leader politici a intraprendere il cammino del dialogo e della riconciliazione, superando l’odio e la diffidenza. Il suo impegno per la pace è stato ribadito in numerosi discorsi e incontri internazionali, dove ha sollecitato un maggiore coinvolgimento per risolvere la questione israelo-palestinese. Papa Francesco crede fermamente che solo attraverso il rispetto reciproco e la comprensione si possa raggiungere una convivenza pacifica nella regione.
Zuppi ha anche parlato del suo ruolo come mediatore nella guerra in Ucraina: “Dobbiamo mettere insieme pace e giustizia, la giustizia deve incontrare la pace e viceversa.” Questa visione è coerente con l’approccio del Vaticano, che ribadisce costantemente la necessità di evitare escalation e di cercare soluzioni diplomatiche ai conflitti.