Egitto. Forze di sicurezza decapitano gruppo salafita Ansar Bait al-Maqdis


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Le forze di sicurezza egiziane hanno localizzato e ucciso Faisal Seliman, uno dei più “pericolosi” membri del gruppo militante Ansar Bait al-Maqdis. In una dichiarazione riportata dal quotidiano Al-Bawaba , il ministero degli interni ha accusato Seliman di essere responsabile di diversi attacchi contro le forze di polizia e membri dell’esercito egiziano, nonché di personalità politiche: nel settembre 2013, al gruppo Ansar Bait al-Maqdis era stata infatti attribuita la responsabilità del tentato omicidio dell’allora ministro degli Interni Mohamed Ibrahim.

Ansar Bait al-Maqdis è attivo principalmente nella penisola del Sinai e ha intensificato le sue operazioni a seguito del rovesciamento dell’ex presidente egiziano Mohammed Morsi nel luglio 2013. Il gruppo recluta soprattutto beduini. Oltre a cittadini egiziani, la sigla salafita in questi anni ha reclutato anche persone di altre nazionalità.

Nabil Na’eem, un ex membro del Jihad islamico egiziano, ha affermato che il gruppo è finanziato da Khairat al-Shater, esponente di spicco della Fratellanza Musulmana, attualmente in carcere.

Il gruppo salafita è stato designato come organizzazione terroristica da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti il 9 aprile 2014, nonché dal governo del Regno Unito, il 7 aprile 2014.

Sono numerosissimi gli attentati rivendicati da Ansar Bait al-Maqdis in questi anni. Il gruppo ha condotto le sue azioni soprattutto contro le forze di sicurezza egiziane. Numerose anche le vittime tra i civili. Recentemente l‘organizzazione si è assunta la responsabilità dell’attentato a un bus a Taba nel quale hanno perso la vita quattro persone, tre turisti coreani e un autista di autobus egiziano. Era il febbraio di quest’anno. Lo scorso maggio il gruppo salafita ha invece rivendicato gli attacchi che hanno ucciso 3 persone nel Sinai.

Alcuni osservatori hanno paragonato la campagna del terrore condotta da Ansar Bait al-Maqdis con quella degli anni ’90 contro l’ex presidente Mubarak guidata dal gruppo qaedista al-Ǧamāʿa al-Islāmiyya (Gruppo Islamico) e dal Jihad islamico egiziano. Allora però furono presi di mira soprattutto i civili e gli stranieri, in particolare i turisti. Impossibile dimenticare il massacro di Luxor, nel 1997, dove persero la vita 62 persone, quasi tutti stranieri che si trovavano in un sito archeologico.

 

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