Il volume dell’export internazionali di armi nel periodo tra il 2013 e il 2017 è stato superiore del 10% rispetto a quello del 2008-2012. Si conferma così la tendenza al rialzo iniziata agli inizi degli anni 2000. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dall’International Peace Research Institute di Stoccolma (SIPRI).
Secondo la ricerca, nell’ultimo quinquennio il flusso di armi è aumentato in particolare verso il Medio Oriente, destinazione del 32% del totale degli acquisti a livello globale e verso l’India, con il 12%. Di contro nello stesso periodo si è registrata una diminuzione verso le Americhe, l’Europa e l’Africa dove la parte del leone dell’importazione è dell’Algeria con il 51% del totale di armi acquistate dall’intero continente nero.
I dati dicono anche che negli ultimi 10 anni il flusso di armi verso il Medio Oriente è raddoppiato. La maggior parte degli stati della regione sono stati infatti coinvolti direttamente in conflitti nel periodo tra il 2013 e il 2017. Le importazioni di armi Usa sono aumentate del 103%; ovvero il 32% del totale di commesse militari siglati negli ultimi 5 anni in tutto il pianeta. “Il diffuso conflitto violento in Medio Oriente e le preoccupazioni sui diritti umani hanno portato al dibattito politico in Europa occidentale e in Nord America sulla limitazione delle vendite di armi”, ha affermato Pieter Wezeman, ricercatore di SIPRI.
“Eppure gli Stati Uniti e gli stati europei rimangono i principali esportatori di armi nella regione e hanno fornito oltre il 98% delle armi importate dall’Arabia Saudita”. Dopo l’India, il regno saudita è stato il secondo importatore di armi al mondo (+ 225% rispetto al 2008-12).
Le importazioni di armi dall’Egitto, il terzo importatore nel 2013-17, sono cresciute del 215% tra il 2008-12 e il 2013-17. Gli Emirati Arabi Uniti sono stati il quarto maggiore importatore nel 2013-17, mentre il Qatar (il 20 ° importatore di armi) ha aumentato le importazioni di armi e ha firmato diversi accordi importanti nel periodo di riferimento.
I cinque maggiori esportatori risultano nell’ordine: Stati Uniti, Russia, Francia, Germania e Cina, che assieme rappresentano il 74% di tutte le esportazioni di armi nel periodo tra il 2013 e il 2017. Nella top ten di SIPRI, l’Italia risulta nona.
USA CONSOLIDANO LEADERSHIP – Gli Stati Uniti hanno rappresentato il 34% delle esportazioni totali di armi. L’export Usa di armi nel periodo in esame è stato superiore del 58% rispetto a quello della Russia, il secondo maggiore esportatore di armi. Gli Usa hanno fornito armi a 98 Stati, con il Medio Oriente che ha rappresentato il 49% delle esportazioni totali americane nello stesso periodo.
“Sulla base degli accordi siglati durante l’amministrazione Obama, le consegne di armi degli Stati Uniti nel 2013-17 hanno raggiunto il livello più alto dalla fine degli anni ’90”, ha affermato la dottoressa Aude Fleurant, direttrice del programma SIPRI per le armi e le spese militari.
“Questi accordi e ulteriori importanti contratti firmati nel 2017 garantiranno che gli Stati Uniti restino il maggiore esportatore di armi nei prossimi anni”. Nel frattempo le esportazioni di armi da parte della Russia sono diminuite del 7,1 per cento tra il 2008-12 e il 2013-17.
EXPORT RUSSIA E GERMANIA IN CALO, CRESCE LA FRANCIA – Le esportazioni di armi da parte della Russia sono diminuite del 7,1% tra il 2008-12 e il 2013-17. La Francia ha aumentato le esportazioni del 27% tra i due periodi ed è stato il terzo maggiore esportatore di armi nel 2013-17. Le esportazioni da parte della Germania, il quarto maggiore fornitore nell’ultimo quinquennio, sono diminuite del 14% tra il 2008-12 e il 2013-17. Tuttavia, le esportazioni di armi tedesche verso il Medio Oriente sono aumentate del 109%.
CINA QUINTO ESPORTATORE AL MONDO – Pochi paesi al di fuori del Nord America e dell’Europa sono grandi esportatori di armi. La Cina è stata il quinto più grande esportatore di armi nel 2013-17. Le sue esportazioni di armi sono aumentate del 38% tra il 2008-12 e il 2013-17. Mentre il Pakistan era il principale destinatario delle esportazioni di armi della Cina nel 2013-17, in quel periodo ci furono grandi aumenti delle esportazioni di armi cinesi verso l’Algeria e il Bangladesh. Israele (55%), Corea del Sud (65%) e Turchia (145%) hanno sostanzialmente aumentato le rispettive esportazioni di armi tra il 2008-12 e il 2013-17
BERETTA PUNTA SUL QATAR – E in Medio Oriente si fa largo soprattutto la Beretta Holding che ha siglato un accordo con Barzan Holdings per l’avvio di un progetto industriale comune in Qatar per dotare le forze governative qatarine di armi da difesa leggere con tecnologie d’avanguardia. Il progetto prevede che l’azienda italiana detenga una quota minoritaria in una joint venture, che si chiamerà Binding, che beneficerà del trasferimento di tecnologia del gruppo Beretta. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo sito produttivo a Doha per la produzione di armi portatili leggere, come pistole e fucili, e dove si potranno in futuro sviluppare nuovi sistemi d’arma. La bresciana Beretta Holding realizza il 94% del fatturato all’estero e conta circa 3mila dipendenti. Nel 2016 ha registrato ricavi consolidati per 679,4 milioni di euro, un Ebitda di 117 milioni e un utile netto di 59,6 milioni.