Libano: nuovo governo e il ruolo centrale di Hezbollah nella politica nazionale


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(Raimondo Schiavone) – Il Libano ha finalmente annunciato la formazione di un nuovo governo sotto la guida del Primo Ministro Nawaf Salam, segnando un momento cruciale per il futuro del Paese. Dopo oltre due anni di stallo politico, il nuovo esecutivo sarà composto da 24 ministri, equamente suddivisi tra le diverse confessioni religiose, confermando ancora una volta il delicato equilibrio politico su cui si regge la nazione.

Nonostante le pressioni internazionali, in particolare dagli Stati Uniti, per limitare l’influenza di Hezbollah all’interno del governo, il partito sciita e il movimento Amal hanno ottenuto una solida rappresentanza. Cinque ministri sciiti provenienti da queste due formazioni sono stati nominati, confermando il peso determinante di Hezbollah nella politica libanese. Tra le nomine chiave, Yassine Jaber, affiliato ad Amal, è stato designato Ministro delle Finanze, mentre Hezbollah ha ottenuto il Ministero della Salute Pubblica con la nomina di Rakan Nasreddine.

Questa configurazione governativa smentisce le dichiarazioni di Washington che avevano ipotizzato un governo più distante dalle forze sciite. Al contrario, la presenza di Hezbollah conferma il forte sostegno popolare e la radicata influenza del partito, che da decenni rappresenta un pilastro della resistenza libanese e una forza politica e sociale imprescindibile.

Fondato nel 1982 durante l’invasione israeliana, Hezbollah ha ampliato il suo ruolo ben oltre la dimensione militare, diventando un attore chiave nel panorama politico e sociale del Libano. Oltre alla sua partecipazione attiva nelle istituzioni, Hezbollah gestisce una vasta rete di servizi sociali, tra cui ospedali, scuole e programmi di assistenza, consolidando il sostegno delle comunità sciite nel sud del Paese e nelle periferie di Beirut.

Le recenti dichiarazioni del Ministro del Lavoro ad interim, Mustafa Bayram, hanno ulteriormente evidenziato la posizione ferma del governo libanese nei confronti delle ingerenze straniere. In risposta alle parole dell’ex portavoce del Dipartimento di Stato USA, Morgan Ortagus, Bayram ha ribadito il ruolo legittimo e democratico di Hezbollah, definendolo “un onore per le persone libere del mondo”.

Il Primo Ministro Nawaf Salam ha dichiarato che il nuovo governo si concentrerà sulle riforme economiche e finanziarie necessarie per affrontare la crisi che sta colpendo il Paese. Tuttavia, la sua capacità di implementare tali riforme dipenderà dalla coesione tra le varie forze politiche e dalla volontà della comunità internazionale di collaborare con il Libano senza imporre diktat politici.

La formazione di questo governo rappresenta un chiaro messaggio: Hezbollah e le forze sciite rimangono una componente imprescindibile della politica libanese. Nonostante le pressioni esterne, il partito continua a godere di un ampio sostegno popolare e a giocare un ruolo strategico nella stabilità del Paese. La sua evoluzione da movimento di resistenza a forza politica influente dimostra come il Libano continui a difendere la propria sovranità e il proprio equilibrio interno di fronte alle sfide regionali e globali.


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