Colombia. Petro chiede le dimissioni ai suoi ministri con un post su X


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(Federica Cannas) – Il governo del presidente Gustavo Petro sta attraversando una delle sue fasi più turbolente. In un colpo di scena che ha lasciato sorpresi anche i suoi stessi ministri, il presidente colombiano ha annunciato su X la richiesta di dimissioni protocollari a tutti i ministri e direttori dei dipartimenti amministrativi. Una mossa che non solo ha scosso il panorama politico del Paese, ma ha anche rivelato tensioni interne più profonde di quanto si potesse immaginare.

Il messaggio di Petro è arrivato improvviso, senza alcun preavviso diretto ai membri del suo gabinetto:
“Ho richiesto le dimissioni protocollari a ministri, ministre e direttori dei dipartimenti amministrativi. Ci saranno alcuni cambiamenti nel gabinetto per garantire una maggiore attuazione del programma stabilito dal popolo. Il governo si concentrerà completamente sull’attuazione del programma.”

Molti ministri, secondo indiscrezioni, avrebbero scoperto della richiesta di dimissioni direttamente dal tweet del presidente, senza una comunicazione ufficiale o preventiva. Un dettaglio che ha creato malumore e disorientamento, evidenziando la fragilità dei rapporti interni nell’amministrazione Petro.La situazione si è fatta ancora più tesa considerando che alcuni esponenti del governo non si aspettavano affatto di essere rimossi o di dover rimettere il proprio incarico.

La richiesta di dimissioni non arriva dal nulla. Negli ultimi giorni, il governo di Petro è stato segnato da forti tensioni interne, culminate in una riunione del Consiglio dei Ministri trasmessa pubblicamente, in cui sono emerse divergenze significative tra i membri del governo.

Uno dei punti di maggiore attrito è stata la nomina di Armando Benedetti a capo di gabinetto, figura controversa e accusata in passato di corruzione e atteggiamenti misogini. La sua nomina ha suscitato reazioni indignate, con alcuni ministri che hanno deciso di dimettersi per protesta.

Tra le figure di spicco che hanno lasciato il governo c’è Susana Muhamad, ministra dell’Ambiente, che ha dichiarato di non poter condividere il tavolo del gabinetto con Benedetti, per ragioni di principio e coerenza con i suoi valori femministi.

Al di là delle dinamiche interne, questa mossa solleva domande importanti sulla strategia di Gustavo Petro. Sta cercando di rafforzare il suo controllo sul governo o vuole eliminare le frange più critiche all’interno del suo esecutivo?

L’obiettivo dichiarato è quello di accelerare l’attuazione del programma politico promesso agli elettori, ma il rischio è che questo colpo di mano si trasformi in un boomerang politico, aumentando la percezione di instabilità e frammentazione all’interno del suo governo.

Per ora, il presidente mantiene la sua posizione e insiste sulla necessità di un esecutivo più allineato ai suoi obiettivi.

Le prossime mosse di Petro saranno decisive per il futuro della Colombia.


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