USA-Iran: i prossimi colloqui si terranno a Roma. Cambio di sede per ragioni politiche e logistiche


0 Condivisioni
Condividi su

di Raimondo Schiavone

Sarà la capitale italiana ad ospitare il prossimo round di colloqui tra Stati Uniti e Iran, in quello che appare come un passaggio strategico cruciale nella fitta e delicata rete di relazioni tra Washington e Teheran. La decisione di spostare il tavolo delle trattative da Muscat, in Oman, a Roma è arrivata su richiesta statunitense, motivata da ragioni definite “politiche e pratiche” da fonti vicine al dossier.

Secondo quanto emerso, gli Stati Uniti avrebbero manifestato un certo disagio nei confronti del “simbolismo” legato al tenersi dei colloqui in Oman, paese tradizionalmente vicino alla Repubblica Islamica. Una scelta che avrebbe potuto offrire una lettura sbilanciata dell’equilibrio diplomatico, in un momento in cui ogni dettaglio assume valore strategico.

Ma non solo simbolismo. Fonti diplomatiche riferiscono che uno dei motivi principali del cambio sarebbe anche di natura logistica: la distanza tra Washington e Muscat – oltre 11 ore di volo diretto – rende difficoltosa la pianificazione di incontri frequenti, proprio in un frangente in cui si prevede un’intensificazione del dialogo. Roma, in questo contesto, rappresenta una soluzione più comoda, neutra e logisticamente accessibile.

Il trasferimento dei colloqui in Europa potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nelle relazioni tra Stati Uniti e Iran. Se finora il dialogo è stato spesso mediato da attori terzi, le prossime settimane potrebbero aprire la strada a contatti diretti, anche alla luce delle tensioni regionali crescenti e dei dossier ancora aperti, dal nucleare alle sanzioni, fino alla sicurezza nel Golfo.

L’Italia, da parte sua, si ritrova in una posizione di rilievo sullo scacchiere diplomatico internazionale, potenzialmente in grado di giocare un ruolo da facilitatrice. Il Ministero degli Esteri italiano ha scelto, per il momento, di non commentare ufficialmente l’annuncio, limitandosi a confermare la disponibilità logistica della sede.

Questo passaggio avviene in un momento di particolare fragilità per il Medio Oriente. Il protrarsi della crisi a Gaza, il ruolo crescente dell’Iran nella regione, le tensioni sullo stretto di Hormuz e il consolidamento dei blocchi geopolitici post-conflitto in Ucraina stanno creando nuove linee di frattura e alleanze.

In questo quadro, i colloqui tra Washington e Teheran — ovunque si tengano — rappresentano uno dei pochi canali di comunicazione attivi tra due potenze divise da decenni di ostilità, ma sempre più consapevoli che il dialogo, per quanto difficile, è oggi un’esigenza più che un’opzione.

L’appuntamento romano non sarà soltanto un cambio di cornice, ma potrebbe segnare una svolta concreta nelle dinamiche diplomatiche tra Iran e Stati Uniti. Le prossime settimane diranno se questo passo porterà davvero a una fase nuova di confronto — o se resterà l’ennesimo tentativo sospeso nel limbo delle relazioni internazionali.


Condividi su
0 Condivisioni