Le bande dello Stato Islamico (ISIS) la notte del 1 ottobre, con lo scopo di entrare nel centro della città di Kobânî, hanno ricominciato un nuovo attacco da ovest, sud e est della città. Le bande di ISIS, con il supporto di armi pesanti e carri armati, si sono avvicinate specialmente da sud della città di Kobânî. Gli attacchi che continuano incessantemente dal 15 settembre, sono giunti ad una fase molto pericolosa.
Gli attacchi di ISIS in prima linea contro Kobânî, ma anche contro tutto il popolo kurdo e le terre del Kurdistan, sono arrivati a un livello critico, con l’appoggio logistico, militare, con munizioni e personale finanziato in primo luogo dalla Turchia, dal Qatar, dall’Arabia saudita.
Le forze di difesa popolare curde YPG e YPJ stanno facendo resistenza contro le bande dello stato islamico nemiche dell’umanità, che rimarrà scritta nelle pagine della storia. Però ancora oggi gli stati occidentali che hanno formato una coalizione internazionale contro ISIS, qualificati come nemici dell’umanità, non mostrano la sensibilità necessaria. Per rompere il silenzio, il presidente del Cantone di Kobânî Enver Müslim ha fatto un appello alle forze internazioni: ‘Se ISIS entra a Kobânî e fa un massacro, le forze internazionali saranno responsabili.’
Sostenere il popolo Kurdo di Kobânî che resiste solo con i propri corpi, significa sostenere l’umanità e la pace. Con questo occasione chiamiamo tutta l’opinione pubblica mondiale a sostenere il popolo di Kobânî. E ci aspettiamo che i Governi e le organizzazioni che finora non hanno dato il loro sostegno al popolo curdo che resiste contro le bande di ISIS, si assumano le loro responsabilità.