(middleeastmonitor.com) – L’arcivescovo melchita Hilarion Capucci ha inviato una lettera aperta di solidarietà a tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, in particolare, per quelli in sciopero della fame.
Nella sua lettera, Capucci ha scritto: «Io saluto la costanza di tutti i prigionieri palestinesi che difendono il diritto del popolo palestinese a vivere in pace senza occupazione e sofferenza. Il mio saluto a tutti i prigionieri in sciopero della fame che combattono i loro aguzzini e oppressori per la libertà, la dignità e l’umanità».
«Voglio tornare nel mio paese, Gerusalemme, molto presto. Tornerò in una Gerusalemme liberata. A Gerusalemme, la città della convivenza, della pace e dell’unità sociale dove la bandiera palestinese sventolerà contro la politica di giudaizzazione, deportazione, arresti e insediamenti illegali».
Capucci ha fatto appello per sostenere i prigionieri palestinesi nella loro condizione, le loro famiglie ed i bambini.
Hilarion Capucci divenne vescovo della Chiesa cattolica a Gerusalemme nel 1965 ed era noto per la sua opposizione alla occupazione israeliana.
Fu arrestato nel 1974 con l’accusa di fornire armi alla resistenza palestinese.
Un tribunale militare israeliano lo ha condannato a 12 anni di carcere, è stato liberato dopo quattro anni ed espulso dalla Palestina nel 1978.
Monsignor Cappucci, originario di Aleppo, attualmente vive a Roma, dove è in esilio. Nonostante i suoi 93 anni, continua a lottare e sostenere i popoli in lotta contro l’oppressione. Dal 2011, quando è partito l’attacco alla Siria, ha partecipato a numerose manifestazioni in sostegno alla Repubblica araba siriana ed al suo Presidente Bashar Al Assad.
[Trad. per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]