Aleppo, la bandiera siriana sventola nella città vecchia


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I soldati dell’Esercito arabo siriano avanzano su Aleppo est: altri due sobborghi sono stati conquistati questa mattina secondo l’agenzia ufficiale Sana. Per l’Osservatorio dei diritti umani, i soldati di Damasco controllano ora tutta la città vecchia. Russia Today stima che le forze militari siriane abbiano riconquistato l’85% di Aleppo est, in mano alle forze dell’opposizione da oltre due anni.

I ribelli jihaidisti del gruppo Fatah Halab si sono infatti arresi nella maggior parte dei quartieri della città vecchia dopo le avanzate da ovest dell’esercito siriano. Il ministero degli Esteri siriano ha fatto sapere che “non permetterà che i cittadini di Aleppo est siano ostaggio dei terroristi, e farà ogni sforzo per liberarli”.

Secondo alcune stime, da Aleppo est in queste ultime settimane sono scappate oltre 80.000 persone, la maggior parte si è rifugiata nell’area ovest controllata dal governo di Damasco, mentre un’altra ha trovato riparo nelle zone controllate dalle forze curde.  Il numero, secondo altre fonti, potrebbe essere più alto. “Non abbiamo dormito, la situazione è molto difficile”, ha detto all’FP Um Abdou, una donna di 30 anni che ha lasciato il quartiere di Bab al-Hadid con il marito, i suoi cinque figli e la madre. “Gli ultimi quattro giorni sono stati molto stressanti”, ha aggiunto in attesa di salire su un autobus noleggiato dal governo per visitare un campo profughi. Atle Hassan, che ha lasciato il quartiere Bayada, parla invece delle difficoltà incontrate per acquistare i beni di prima necessità dal mese di luglio a oggi: “Gli aumenti dei prezzi sono stati sorprendenti. E’ stato davvero difficile ottenere latte o pannolini per mio figlio di  8 mesi di età. Per fortuna le persone si aiutavano a vicenda”.

Dal loro canto, i ribelli hanno colpito con razzi il campo profughi palestinese di al Nairab, situato nella zona orientale di Aleppo. L’attacco è stato lanciato nella parte sud orientale di Aleppo ed è costato 6 feriti e ingenti danni alle strutture del campo, dove sono conservate diverse derrate di cibo e aiuti gestiti dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa). In un altro attacco compiuto dai ribelli nel quartiere di al Furqan, nella parte occidentale di Aleppo controllata dalle forze governative, sono morte 4 persone mentre oltre venti sono rimaste ferite.

Intanto è morto per le ferite riportate il colonnello delle forze armate russe Ruslan Galitskiy (foto in basso), ferito “in un attacco di artiglieria dei miliziani della cosiddetta opposizione contro uno dei quartieri di Aleppo ovest”. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca precisando che l’alto ufficiale è deceduto in ospedale e “i medici hanno lottato per la sua vita per alcuni giorni”. Secondo il ministero della Difesa russo, Galitskiy faceva parte di un gruppo di consiglieri militari russi inviato in Siria.

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Media arabi, citati da quelli israeliani, hanno infine riferito di un attacco dell’aviazione dello Stato ebraico questa mattina su obiettivi vicini all’aeroporto di Damasco. Secondo la tv Al-Mayadeen – ripresa da Haaretz -i velivoli hanno colpito l’aeroporto militare di Mezzeh (nella foto in basso) che si trova vicino al palazzo presidenziale di Bashar Assad. Nessuna conferma da parte israeliana. La scorsa settimana la Siria ha sostenuto che aerei israeliani avevano attaccato obiettivi ad est di Damasco.

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