EDITORIALE/ Claudia Sheinbaum, la forza del Messico


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(Federica Cannas) – La vera leadership si misura nella capacità di affrontare le sfide più difficili, di resistere alle pressioni esterne e di difendere il proprio popolo con determinazione. Il Messico, oggi, ha una Presidente capace di farlo: Claudia Sheinbaum.

In un panorama globale in cui i giochi di potere spesso si fanno sulla pelle dei Paesi più esposti, ha dimostrato di essere una leader con la schiena dritta, una donna che non si fa mettere all’angolo. La sua determinazione è apparsa chiara nel momento in cui Donald Trump ha provato a imporre dazi del 25% sulle importazioni messicane, accusando il Messico di non fare abbastanza per controllare il traffico di droga e l’immigrazione clandestina.

Di fronte a una minaccia economica che avrebbe potuto mettere in difficoltà il Paese, Sheinbaum non ha cercato scorciatoie, non ha abbassato la testa, non ha accettato compromessi umilianti. Ha difeso il Messico con parole forti e chiare, ribadendo che la sua nazione non è una colonia, non è un protettorato e non si lascerà mai ricattare.

Davanti a milioni di messicani, nel cuore delle celebrazioni per il 108º anniversario della Costituzione, ha scandito con orgoglio un messaggio che è già entrato nella storia: “Messico è un paese libero, sovrano, indipendente. Non siamo colonia di nessuno né protettorato di nessuno.”

Era un discorso rivolto al suo popolo, ma era anche un messaggio inequivocabile diretto a Washington.
La strategia di Trump è sempre la stessa. Creare un nemico esterno, minacciare con misure economiche punitive, usare la leva del commercio per ottenere vantaggi politici. Con il Messico, ha tentato di giocare questa carta ancora una volta, convinto che Sheinbaum avrebbe ceduto alla pressione.
Ma non aveva fatto i conti con la sua determinazione.

Quando un presidente straniero impone dazi che possono mettere in crisi settori fondamentali della tua economia, cedere può sembrare la via più semplice. Ma Sheinbaum ha scelto la strada della fermezza, della dignità nazionale, della difesa della sovranità.

Nel suo discorso ha usato parole pesanti, senza paura: “Potranno minacciarci con qualsiasi sopruso, ma non permetteremo mai che violino la nostra sovranità e calpestino la dignità del nostro popolo.”
Un’affermazione netta, senza ambiguità. Il Messico non accetterà diktat, non si piegherà a decisioni prese altrove senza rispetto.

Alla fine, la fermezza ha pagato. Sheinbaum ha ottenuto una sospensione temporanea dei dazi, mentre il governo messicano ha avviato nuove trattative. Nessun cedimento, nessuna concessione unilaterale.
La sua visione è chiara: il Messico può dialogare, può negoziare, può cooperare, ma non si sottomette.
“Cooperazione sì, subordinazione no. Collaborazione sì, sottomissione no.”

Sheinbaum non si limita a difendere il Messico nelle parole, ma nei fatti. Perché essere un Paese libero significa non solo proteggere i propri confini, ma anche garantire ai propri cittadini sicurezza, opportunità e stabilità.

Ha rafforzato i programmi sociali, ha aumentato le pensioni, ha investito nell’istruzione. Ha messo al centro della sua politica la protezione dell’energia nazionale, evitando che le risorse del Paese finissero nelle mani di speculatori stranieri. Ha affrontato la sfida della sicurezza con una strategia più intelligente e mirata, meno spettacolare e più concreta.

Tutto questo perché un Messico forte è un Messico che non ha bisogno di dipendere da nessuno.
C’era bisogno di una leader così. Una donna capace di guardare in faccia il mondo e di dire NO quando serve.

La politica internazionale è fatta di equilibri fragili, e spesso i Paesi più esposti vengono trattati come pedine in giochi più grandi. Ma lei ha dimostrato che il Messico non è una pedina, è un giocatore a pieno titolo sulla scacchiera globale.

Mentre altri cercano compromessi per paura, lei sceglie di difendere il suo popolo, le sue istituzioni, la sua sovranità.

E i messicani lo sentono. La sostengono, perché vedono in lei una presidente che lotta per loro, che non si nasconde dietro parole vuote, che agisce con pragmatismo e fermezza.

In un mondo di leader incerti, Claudia Sheinbaum è la guida di cui il Messico aveva bisogno.
E mentre gli occhi del mondo sono puntati sulle tensioni con gli Stati Uniti, lei continua il suo lavoro, senza paura, senza esitazioni, con la certezza di essere dalla parte giusta della storia.

Il Messico oggi è più forte. Perché ha una presidente che lo difende con orgoglio, intelligenza e coraggio.


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