Che fine faranno le armi chimiche siriane?


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(Carla Melis) – Nell’ottobre 2013, la Siria ha aderito alla convenzione sull’interdizione delle armi chimiche, nel quadro di un accordo con gli Stati Uniti e la Russia. La distruzione dell’arsenale chimico siriano era una condizione posta al presidente Bashar al-Assad per evitare un intervento militare americano, dopo le accuse contro Damasco di aver utilizzato del gas nervino in un attacco che provocò la morte di 1400 persone.

Il trasferimento di 600 tonnellate di prodotti chimici portati via dalla Siria già da molti mesi, fino al porto di Gioia Tauro, è stato terminato la settimana scorsa. Le operazioni di neutralizzazione sono cominciate lunedì 7 luglio nelle acque internazionali del Mediterraneo, sulla nave americana Cape Ray e dureranno circa due mesi, se le condizioni meteo saranno favorevoli.

Perché in una nave? La neutralizzazione degli agenti chimici verrà effettuata in alto mare, perché nessuno Stato ha accetto che vengano effettuate sul proprio territorio. Questo nonostante i prodotti che si trovano a bordo del Cape Ray siano solamente degli “ingredienti”, cioè dei prodotti chimici che servono alla fabbricazione di armi chimiche una volta arricchiti, ma che non sono, nella forma in cui si trovano attualmente, delle armi chimiche. Assomigliano, più che altro, ai prodotti tossici industriali. Il metodo utilizzato, la neutralizzazione, consiste nel creare una reazione chimica al fine di distruggere al 99% gli agenti chimici di questi prodotti e di ridurne al minimo la tossicità. Delle 600 tonnellate di prodotti chimici, si contano tra i 20 e i 25 tonnellate di iprite. Questa parte sarà neutralizzata grazie all’idrolisi, un processo che consiste nell’aggiungere una grossa quantità d’acqua per ridurre la tossicità dell’iprite al livello più basso. La massa di reazione che risulta da questo processo di neutralizzazione è stoccata in contenitori ermetici a bordo del Cape Ray, in modo che il gas non fuoriesca nel mare. Successivamente i contenitori saranno spediti in Francia, in Finlandia e in Germania, verso gli inceneritori e la procedura utilizzata sarà la stessa in uso per la distruzione dei prodotti tossici industriali. In Francia sarà la compagnia Veolia a gestire questa operazione. Una volta inceneriti, i prodotti sono filtrati prima di essere rilasciati nell’atmosfera.

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