Greta e Vanessa. Le intercettazioni dei Ros: rapporti con gli estremisti islamici


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(Francesco Gori) – Greta Ramelli, una delle due attiviste italiane rapite in Siria e rilasciate nei giorni scorsi, era intercettata dai Ros (il Raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri) fin dal mese di aprile del 2014. Un’informativa rivela i suoi contatti con un militante islamista residente in Italia: Mohammed Yaser Tayeb, un siriano 47enne di Aleppo che fa il pizzaiolo ad Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna. Dalle intercettazioni emerge in modo chiaro che il progetto delle ragazze (l’altra è Vanessa Marzullo) era chiaro: fornire “kit” di salvataggio ai miliziani islamici anti- Assad e offrire supporto al Free Syrian Army (Esercito Siriano Libero), il più importate raggruppamento militare che da anni combatte contro il Governo di Damasco. Una sigla composta da variegate frange di combattenti islamisti, molti vicini ad al Qaeda. Ed è proprio dal Free Syrian Army che l’ISIS negli ultimi mesi ha reclutato molti miliziani, convinti di un salto di qualità nella lotta all’esercito governativo e al presidente Assad.

Poco volontariato, niente cooperazione e molto supporto invece ai combattenti armati che in questi anni hanno compiuto atroci crimini soprattutto nella zona di Aleppo, città dove le due ragazze era dirette.

Dalle intercettazioni emerge il rapporto tra Greta Ramelli e gli islamisti che combattono nel nord della Siria: Greta dice chiaramente, come rivela il Fatto Quotidiano, che “ha concordato con il leader della zona di Astargi di consegnare i loro kit di primo soccorso e che a loro volta li distribuiranno ai gruppi di combattenti composti solitamente da 14 persone, facendo in modo che almeno uno degli appartenenti a questi gruppi fosse dotato del kit e avesse partecipato al corso”. Degli aiuti alla popolazione civile soltanto poche briciole: lo scopo principale del loro progetto – che i media italiani hanno sbrigativamente e irresponsabilmente definito di “cooperazione” – era aiutare i combattenti islamisti o, come afferma Greta, “ svolgere un lavoro a favore della rivoluzione”.

Non è ancora chiaro il ruolo di Mohammed Yaser Tayeb che potrebbe aver aiutato le due ragazze in buona fede, convinto che il progetto fosse realmente destinato alla popolazione civile. In ogni caso il pizzaiolo siriano di Bologna è sotto osservazione da tempo per i suoi rapporti con Meaher Alhamdoosh, uno studente al quale si sarebbe rivolto il giornalista Amedeo Ricucci (anch’egli rapito in Siria e poi rilasciato dopo 10 giorni) per essere accompagnato nel paese che da oltre tre anni è lacerato da una guerra che ha causato oltre 200mila morti e milioni di profughi.

A seguito del rapimento di Ricucci, i Ros hanno incominciato a indagare su Alhamdoosh, scoprendo i suoi legami con una serie di islamici residenti in Turchia e Siria. Le loro conversazioni sono ritenute di “grande interesse” dagli investigatori italiani. In una conversazione del 26 aprile, Greta Ramelli, rivolgendosi a Tayab, dice chiaramente che il loro progetto non è neutrale, che si svolge sotto la bandiera dei ribelli, molti dei quali sono estremisti islamici e che nel frattempo hanno commesso atroci crimini nei confronti della popolazione civile della zona di Aleppo, e che addirittura sono “protette dall’Esercito Libero Siriano”. Il Ros, nella sua informativa, precisa che Vanessa Marzullo avrebbe ricevuto una sorta di “lettera di raccomandazione”, un accredito presso una non meglio istituzione all’interno del territorio siriano.

 

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