Hamas e Israele: un accordo per il cessate il fuoco. I dettagli


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L’accordo di tregua tra Hamas e Israele, mediato da Qatar, Stati Uniti, Egitto e Turchia, prevede un cessate il fuoco della durata di 42 giorni e il rilascio di ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi. La tregua, frutto di lunghe e complesse trattative, è stata accolta con entusiasmo dalla popolazione palestinese, che è scesa in strada per festeggiare.

I dettagli dell’accordo

L’accordo, che entrerà in vigore il 19 gennaio 2025, si sviluppa in tre fasi principali:

  1. Prima fase:
    • Rilascio di 33 ostaggi israeliani, tra cui donne, bambini, anziani e malati.
    • Liberazione di circa 1.000 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
    • Ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza.
    • Apertura di corridoi umanitari per permettere l’ingresso di aiuti essenziali e il ritorno della popolazione palestinese nel nord della Striscia.
  2. Seconda fase:
    • Negoziazione per il rilascio degli ostaggi israeliani rimanenti, inclusi i soldati, in cambio di altri prigionieri palestinesi.
    • Completamento del ritiro israeliano da Gaza.
  3. Terza fase:
    • Restituzione dei corpi degli ostaggi israeliani deceduti.
    • Avvio di un piano di ricostruzione di Gaza e Cisgiordania, con il supporto della comunità internazionale.

Come si è giunti all’accordo

L’intesa è stata raggiunta grazie a trattative estenuanti tenutesi a Doha, in Qatar. Decisiva è stata la mediazione di attori internazionali come il Presidente statunitense Joe Biden e il segretario di Stato Antony Blinken, affiancati da diplomatici di Qatar ed Egitto. Anche Donald Trump, prossimo all’insediamento per un nuovo mandato presidenziale, ha avuto un ruolo indiretto attraverso i suoi emissari.

Sul piano regionale, l’accordo è stato facilitato dall’indebolimento degli alleati di Hamas, come Hezbollah in Libano e il governo siriano di Bashar al-Assad, a causa di mutamenti geopolitici.

Le sfide sul terreno

Nonostante il clima di speranza, la situazione umanitaria a Gaza rimane drammatica. Le infrastrutture sono gravemente danneggiate e la popolazione soffre per carenze di cibo, medicine e servizi essenziali. Inoltre, la supervisione internazionale del piano di ricostruzione è ancora da definire nei dettagli e richiederà il coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Palestinese.

Reazioni internazionali

Le reazioni all’annuncio del cessate il fuoco sono state generalmente positive. Le Nazioni Unite, l’Unione Europea e diverse organizzazioni per i diritti umani hanno espresso soddisfazione per l’intesa, sottolineando l’urgenza di un aiuto umanitario immediato per alleviare le sofferenze della popolazione civile.

L’accordo rappresenta un passo cruciale verso la riduzione delle ostilità, ma il suo successo dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di rispettare i termini e costruire un clima di fiducia reciproca.

Mentre il cessate il fuoco offre un sollievo temporaneo, la strada verso una pace duratura rimane incerta. La comunità internazionale dovrà impegnarsi non solo nel monitorare l’implementazione dell’accordo, ma anche nel promuovere un dialogo che affronti le cause profonde del conflitto.

 

* Infografica 1 ANSA

** Infografica 2 ISPI