HRW: i due ragazzi palestinesi vittime di un’esecuzione da parte dei soldati israeliani


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I due ragazzi palestinesi uccisi dalle forze israeliane il 15 maggio scorso durante una manifestazione in Cisgiordania sono stati vittime di una vera e propria esecuzione anche perché non costituivano alcuna minaccia imminente. È quanto sostiene l’organizzazione Human Rights Watch (HRW) dopo aver visionato filmati, fotografie, dichiarazioni di testimoni e referti medici.

Il direttore di Hrw per Medio Oriente e Nord Africa, Sarah Leah Whitson, ha denunciato come “l’uccisione deliberata di civili da parte delle forze di sicurezza israeliane nell’ambito dell’occupazione è un crimine di guerra”, sottolineando come Israele abbia “il dovere di perseguire le forze che hanno preso di mira questi adolescenti e anche quanti hanno autorizzato l’uso di munizioni vere durante una manifestazione”.

“I filmati mostrano in modo chiaro soldati israeliani che aprono il fuoco in direzione dei ragazzi, Nadim Nawareh e Mohammed Salameh, e i due ragazzi che cadono a terra. I referti medici affermano che i due ragazzi, così come il 15enne Mohammed Azza colpito dalle forze israeliane e ferito in modo grave, hanno riportato ferite al petto causate da proiettili veri”, si legge nel comunicato.

Da parte sua, l’esercito israeliano ha fatto sapere di aver avviato indagini sulla morte dei due adolescenti, precisando però che le forze armate “non hanno usato munizioni vere”, ma solo proiettili di gomma e gas lacrimogeni.

con fonte Afp

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