Il bancomat dei terroristi


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(Don Salvatore Lazzara) – A ventiquattro ore dalla liberazione di Greta e Vanessa, emerge dal rapporto stilato dai servizi segreti, che le due italiane non erano in Siria per aiutare i civili, vittime della guerra, ma per sostenere i terroristi islamici, gli stessi che poi l’avrebbero rapite per chiedere un riscatto milionario. La loro partenza quindi era orientata ad aiutare i terroristi con i kit di salvataggio. Greta Ramelli durante una intercettazione si scopre essere in contatto con Mohammed Yaser Taye, pizzaiolo 47enne di Anzolo in Emilia, (considerato dagli investigatori un militante fondamentalista), stava organizzando il suo viaggio in Medioriente, “per supportare alcune attività a gruppi di combattenti operativi in Siria a fianco di milizie contraddistinte da ideologie jihadiste”.

In sostanza il colloquio telefonico è così sintetizzato: “Greta precisa che un primo corso si terrà in Siria con un operatore che illustrerà ai frequentatori (crca 150 persone tra civili e militari) i componenti del kit di primo soccorso e il loro utilizzo. La donna dice di aver concordato con il ledaer della zona di Astargi di consegnare loro i kit e che a loro volta li distribuiranno ai gruppi combattenti composti da 14 persone in modo che almeno uno degli appartenenti a questi gruppi fosse dotato del kit e avesse partecipato al corso”.

Voglio vedere adesso che faranno i cari magistrati italiani, dato che dalle intercettazioni emerse “pare”, abbiano operato al fine di produrre della formazione (nel settore sanitario) ad alcune forze terroristiche, quindi Anti-Siria. La magistratura indaghi subito e faccia piena luce per accertare se si sia trattato di un sequestro reale o di uno stratagemma per finanziare il terrorismo islamico, a cui si sono prestate le due ragazze che si erano fatte immortalare con un cartello in arabo su cui c’era scritto: “Agli eroi della Brigata dei Martiri – Grazie dell’ospitalità – Se Allah vorrà presto Idlib sarà liberata – E noi ci torneremo”. Vediamo adesso il concetto di “fiancheggiamento” come verrà applicato. Sono proprio curioso…..e si!!!

E’ opportuno ricordare quanto segue: la Brigata dei Martiri, in arabo Liwa al Shuhadaa, è un gruppo di terroristi islamici il cui capo, Jamal Maarouf, ha ammesso di collaborare con Al Qaeda. Allora se le due ragazze nel corso di una manifestazione pubblica svoltasi in Italia, avevano inalberano un cartello in lingua araba per ringraziare dell’ospitalità concessa loro dai terroristi islamici promettendo di tornare, intendendo così inviare un messaggio ai terroristi islamici in Siria, e poi effettivamente tornarono in Siria e sono state sequestrate dai terroristi islamici, è legittimo dubitare su quanto è accaduto. É ora di dire basta alla collusione con il terrorismo islamico. Basta pagare riscatti ai terroristi islamici. Basta essere il bancomat dei terroristi islamici. Il New York Times ha stimato che Al Qaeda e i gruppi affiliati hanno incassato oltre 125 milioni di dollari negli ultimi 5 anni, la massima parte versati “dagli europei”. E dai nostri calcolo di questi 125 milioni, circa 70 milioni di dollari sono stati versati dall’Italia. Un’industria fiorente, con un fatturato considerevole, alimentato proprio dai quei Paesi disposti e abituati a sborsare denaro per soddisfare le richieste dei terroristi. Quali clienti migliori per i piccoli eredi di Osama bin Laden. E l’Italia è un obiettivo «privilegiato.

 

Don Salvatore Lazzara – Sacerdote da 17 anni, è cappellano militare all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Da Cappellano Militare ha svolto i seguenti incarichi: Maricentro (MM) La Spezia, Nave San Giusto con la campagna addestrativa nel Sud Est Asiatico, X° Gruppo Navale in Sinai per la missione di Pace MFO. Successivamente trasferito alla Scuola Allievi Carabinieri di Roma. Ha partecipato alla missione in Bosnia con i Carabinieri dell’MSU. Di ritorno dalla missione è stato trasferito alla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Dopo l’esperienza nei Carabinieri è tornato a Palermo presso i Lanceri d’Aosta (Esercito). Per Da Porta Sant’Anna curava inizialmente la rubrica “Al Pozzo di Sicar”; da Luglio 2014 ha assunto il ruolo di Direttore del Portale.

 

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