Istituto di studi strategici di Londra: Assad più forte che mai


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Nel suo ultimo rapporto, dal titolo “The Military Balance 2015” Il centro studi ha fatti riferimento all’aumento delle attività dei gruppi terroristici in Medio Oriente e Africa. La relazione rileva che “con la fine del 2014, l’interesse sulla situazione si concentra nella regione e non solo sulla crisi siriana, ma nella crescita del movimento jihadista.”

Per quanto riguarda il conflitto siriano, il rapporto afferma che “nel 2014 la posizione del presidente Bashar al Assad è diventata più forte dal 2012. Il governo siriano continua a dimostrare la sua capacità di adattarsi e di mantenere la sua superiorità militare contro i ribelli e le forze armate siriane sono diventate più esperte nelle tattiche di guerra e nella contro insurrezione nelle aree urbane. ”

Secondo l’Istituto, la minaccia di gruppi armati estremisti in Siria e in Iraq è aumentato lo scorso anno soprattutto con la crescita dell’Isis. Essa riflette anche la paura delle nazioni europee “alla luce del ritorno dei terroristi ai loro paesi di origine.”

La relazione fa anche riferimento alla capacità di Isis di adattarsi al ritmo di attacchi aerei della coalizione internazionale lanciata nel settembre 2014. Commentando la relazione, il direttore generale dell’Istituto, John Chipman ha dichiarato in una conferenza stampa a Londra che le “attività terroristiche, in particolare quelle dell’Isis, sono nella fase iniziale nella regione”.

Il rapporto parla anche dei disaccordi tra gli Stati Uniti e i suoi alleati in relazione alle priorità della lotta contro l’Isis, in quanto alcuni paesi come la Turchia, il Qatar e l’Arabia Saudita, che sostengono i gruppi terroristici, preferiscono condurre la lotta contro il governo del presidente Bashar al Assad, che è considerato come il “nemico principale”.

Per quanto riguarda il bilancio militare, Israele è diventato il 13° stato per la sua spesa militare, che ha raggiunto 23.200 milioni di dollari, ma al secondo posto in Medio Oriente, dopo l’Arabia Saudita, che ha trascorso l’anno scorso 80.800 milioni dollari, rendendo il regno il terzo paese che spende di più per questioni militari, dopo gli Stati Uniti, la Cina e la Russia.

Al Manar

Traduzione: Francesco Guadagni

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