L’Armenia invita Erdoğan per la commemorazione del centenario del genocidio


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Il presidente armeno Serzh Sarkisian ha invitato il neo presidente turco Recep Tayyip Erdoğan a prendere parte alla commemorazione per il centenario del genocidio armeno del 1915. Lo ha riferito in un comunicato il ministero degli Esteri di Erevan. L’invito è stato consegnato a Erdoğan durante il ricevimento seguito alla sua cerimonia d’insediamento.

La nozione di “genocidio” riferito ai massacri degli armeni nel 1915 da parte dell’Impero ottomano, di cui la Repubblica turca si considera erede diretta, non è riconosciuta da Ankara. La cerimonia si terrà il 24 aprile 2015.

Le relazioni tra Erevan e Ankara sono particolarmente burrascose, specialmente da quando il Nagorno Karabakh, a maggioranza armena, ha dichiarato nel 1992 la propria indipendenza dall’Azerbaigian, storico alleato della Turchia. Alcune porzioni del territorio (parte della regione di Šahowmyan e i bordi orientali delle regioni di Martowni e Martakert) sono sotto controllo azero pur essendo rivendicate dagli armeni come parte integrante del loro Stato.

LE CONDOGLIANZE DI ERDOGAN – La Turchia non ha mai riconosciuto il genocidio del popolo armeno. La versione internazionale dei fatti parla di sterminio premeditato di un milione di persone, che Erevan vorrebbe vedere classificato come genocidio. La Turchia ha sempre respinto questa ipotesi, dicendo che le vittime non furono oltre 350mila e che soprattutto morirono per “tragica fatalità” durante i trasferimenti coatti della popolazione armena nell’est del Paese.

Resta il fatto che in occasione del 99 esimo anniversario, l’allora premier Erdoğan abbia compiuto un gesto senza precedenti offrendo le condoglianze ai discendenti degli armeni morti  e specificando che “è un dovere umano capire e condividere la volontà degli armeni di commemorare le loro sofferenze durante quel periodo”.

Parole cariche di significato, ma giocate sul filo della diplomazia. Secondo i suoi oppositori, le condoglianze sono servite all’allora primo ministro per accreditarsi in vista delle presidenziali che poi lo hanno visto imporsi in modo netto sui suoi diretti avversari.  Dopo tutto l’ex premier con il messaggio di condoglianze aveva fatto capire che la posizione della Turchia sui fatti storici del 1915, non sarebbe cambiata.

LA MESSA DI BERGOGLIO PER IL CENTENARIO – Il 2015 sarà un anno ricco di appuntamenti per ricordare il primo olocausto dell’era moderna. Papa Francesci celebrerà una messa per ricordare le vittime del genocidio il 12 aprile 2015, accettando così l’invito della chiesa cattolica armena.  Della tragedia che aprì sanguinosamente i genocidi del Novecento, il Papa  aveva parlato un anno fa con il patriarca Nerses Bedros XIX di Cilicia. Da arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio ha sempre tenuto rapporti molto stretti con la comunità armena. Il 22 aprile 2006, in occasione del 91° anniversario del genocidio, aveva invitato la Turchia a riconoscere quel grave crimine. E nel 2011, rispondendo alla domanda di un discendente dei sopravvissuti, aveva definito «abominevole crimine» il genocidio.

All’inizio di giugno 2013, ricevendo una delegazione guidata dal patriarca di Cilicia degli armeni Nerses Bedros XIX Tarmouni, quando uno dei presenti disse di essere il discendente di un sopravvissuto, Papa Francesco disse che «il primo genocidio del XX secolo è stato quello degli armeni». Il colloquio era informale, ma le parole del Vescovo di Roma, riportate dai presenti, avevano provocato una reazione del governo di Ankara, che manifestò il suo disappunto per vie diplomatiche.

 

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