L’infanzia negata: 14 milioni di bambini soffrono a causa delle guerre in Siria e Iraq


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Circa 14 milioni di bambini soffrono in Medio Oriente a causa dell’escalation dei conflitti in Siria e Iraq. Lo ha sottolineato il direttore esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), Anthony Lake, denunciando come le guerre abbiano negato ai bambini accesso alle loro necessità basilari, dall’istruzione alla cure mediche.

«Molti bambini che vivono in questi due paesi non hanno mai conosciuto la pace – ha affermato Lake, citato dall’agenzia d’informazione Dpa – I più piccoli hanno solamente vissuto la crisi, mentre per gli adolescenti che entrano negli anni della formazione, la violenza e la sofferenza non hanno solo segnato il loro passato, ma stanno anche determinando il loro futuro». In Siria e Iraq si rischia di «perdere» la generazione dei giovani, ha quindi ammonito Lake.

Analizzando la crisi siriana, il direttore dell’Unicef ha evidenziato che «con il conflitto che sta entrando nel quinto anno, la situazione di più di 5,6 milioni di bambini nel paese resta disperata», mentre sono circa due milioni i bambini rifugiati tra Libano, Turchia, Giordania e altri paesi.

«A questi si aggiungono 3,6 milioni di bambini delle comunità più vulnerabili che ospitano i rifugiati e che a loro volta soffrono per la mancanza di servizi come l’istruzione e le cure mediche», ha aggiunto. La situazione è drammatica anche in Iraq, dove alcune regioni del nord sono nelle mani dell’autoproclamato Stato islamico (Is), ha precisato Lake. Nel paese arabo il conflitto ha costretto 2,8 milioni di bambini a lasciare le loro case o a restare in aree controllate da gruppi armati.

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