Nigeria. Boko Haram fa strage di spose-schiave


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Decine di donne massacrate da Boko Haram sono state scoperte dall’esercito nigeriano gettate nei pozzi insieme ad altri cadaveri, al momento della liberazione del villaggio di Bama: lo affermano diversi media nigeriani e internazionali, che ipotizzano si tratti di donne rapite e rese spose-schiave dai terroristi islamici. Le donne sarebbero state uccise dai Boko Haram, per non farle cadere in mani «infedeli», prima del loro ritiro dal villaggio.

Il massacro è stato riferito da diversi testimoni, tra cui Sharifatu Bakura, 39 anni e madre di tre figli, oltre che moglie di un combattente ucciso dai militanti quattro mesi fa ma risparmiata da un matrimonio forzato perché visibilmente incinta. La donna ha affermato che “gli attivisti islamici sapevano di un immediato attacco militare e avevano timore di essere uccisi o che le loro mogli sarebbero state date in sposa ai soldati o ad altri cosiddetti non credenti. Hanno deciso quindi di fuggire verso la vicina città di Gwoza ma prima di abbandonare il campo, hanno deciso di uccidere le proprie mogli”.

Intanto, il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha illustrato la roadmap dell’offensiva lanciata dall’Unione Africana contro i fondamentalisti jihadisti, che stanno mettendo a ferro e fuoco in particolar modo il nordest della Nigeria: ” I combattenti – ha detto – diventano sempre più deboli e saranno sconfitti entro un mese”.  In questo modo il presidente tenta di eliminare una volta per tutte la minaccia rafforzata dalla recente alleanza tra Boko Haram e Stato Islamico. Secondo gli osservatori, la dichiarazione va letta soprattutto in chiave elettorale.

Il presidente nigeriano è stato infatti uno dei principali attori del rinvio delle elezioni politiche, previste inizialmente per il 14 febbraio. Il voto è previsto per il 28 marzo, per quella data Goodluck Jonathan contava di riportare un certo ordine nel paese, di sgominare la minaccia jihadista e presentarsi alle urne come il protagonista di tale successo, in modo da cercare di assicurarsi una facile rielezione. La nuova strage delinea un quadro diverso e conferma che il terrorismo di Boko Haram è ancora forte e minaccia la sicurezza e la tenuta di un paese piegato dalla violenza di matrice islamica.

 

 

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