Ai soldati Usa fotografati in Siria mentre indossano insegne delle forze curde considerate “terroriste” dalla Turchia, è stato ordinato di rimuovere gli stemmi delle Unita di Difesa del Popolo curdo siriano (Ypg). Ankara, alleato della Nato, ha accusato gli Stati Uniti di comportamento “inaccettabile” per una segnale così palese di sostegno alle allo Ypg, ritenuto da Ankara l’estensione del Partito “fuorilegge” dei Lavoratori del Kurdistan turco (PKK).
“Indossare quei patch dello YPG non era autorizzato ed è inadeguato, e sono state adottate misure correttive”, ha detto ai giornalisti, il colonnello americano Steve Warren, portavoce della Coalizione internazionale anti-Isis. “Abbiamo comunicato questo ai nostri partner e alleati militari nella regione”, ha aggiunto.
Gli Usa hanno inviato più di 200 militari di forze speciali nel nord della Siria, dove svolgono il ruolo di consulenti alle forze “Siria Democratica, alleanza arabo-curda dominata dai combattenti dello Ypg. I commandos Usa stanno sostenendo le forze locali che hanno lanciato un’offensiva su Raqqa, roccaforte siriano dello Stato Islamico (Isis).
“Anche se non è insolito per le nostre forze speciali indossare le insegne delle forze partner – ha detto Warren – in questo caso non era opportuno farlo date le sensibilità politiche intorno alla questione”.
Ankara considera lo YPG un gruppo terroristico e lo accusa di condurre attacchi all’interno della Turchia e di essere il ramo siriano del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che da oltre un decennio combatte una rivolta armata contro lo Stato turco.
(askanews)