Tunisia. Vasta operazione di polizia contro i jihadisti: arresti in tutto il paese


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Le autorità tunisine hanno arrestato 32 estremisti sospettati di programmare attacchi in tutto il Paese e di colpire obiettivi sia militari che civili. L’agenzia stampa TAP riporta le parole del portavoce del ministro degli Interni Mohamed Ali Laroui, secondo cui alcuni dei sospettati erano di ritorno dalla Siria.

Alcuni di loro erano di ritorno dalla Siria, dove avevano combattuto nelle file del gruppo Stato islamico. Non sono stati dati ulteriori dettagli sull’identità delle persone arrestate

La Tunisia è un terreno fertile per i jihadisti dello Stato Islamico. Si calcola che dal 2011 più di tremila tunisini siano partiti per andare a combattere in Siria, dove costituiscono il più grande contingente dell’Is. Secondo altre fonti, sono quasi 5000 i miliziani che dalla Tunisia hanno raggiunto il paese dove da quasi 4 anni è in corso una guerra dilaniante.

L’annuncio degli arresti è arrivato proprio mentre il nuovo governo in Tunisia sta prendendo potere dopo la lunga transizione verso la democrazia iniziato con le rivolte della primavera araba.  Uno dei compiti più importanti per la nuova leadership tunisina è proprio la lotta all’estremismo.

Il presidente della Repubblica, Beji Caid Essebsi, in occasione della sua visita ufficiale in Algeria, qualche giorno fa ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Al Khabar” nella quale, a proposito del fenomeno dei giovani tunisini che si recano in Siria per combattere, ha dichiarato che essi “possono tornare a casa e vivere in sicurezza nelle loro famiglie, a patto di rinunciare alle loro attitudini estremiste”. Essebsi ha precisato che “i loro dossier verranno trattati caso per caso”.

 

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