Turchia. Demirtas (Hdp): impediremo che scoppi una guerra civile


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L’Hdp, il primo partito curdo a entrare nel Parlamento turco, non permetterà che scoppi una «guerra civile» in Turchia. Lo ha detto il leader dell’opposizione curda e copresidente dell’Hdp, Selahattin Demirtas, auspicando un intervento del governo di Ankara in risposta alle violenze scoppiate nella regione dell’Anatolia, nel sudest del Paese. «Alcuni circoli intendono scatenare una guerra civile», ha detto Demirtas incontrando i giornalisti e chiedendo che «vengano svelati tutti i collegamenti».

A chi li accusa di essere dietro i recenti attacchi nelle zone a maggioranza curda, il copresidente dell’Hdp risponde: «Non siamo un’organizzazione armata. Bisogna smetterla con queste affermazioni senza senso. Noi siamo impegnati in politiche democratiche». «Ogni giorno, si tiene un funerale e il governo non c’è. Stiamo affrontando provocazioni a un prezzo alto. In molti luoghi nel Paese l’Hdp è diventato un obiettivo. Abbiamo partecipato a un’elezione, non siamo entrati in guerra. Non permetteremo che in questo Paese scoppi una guerra civile», ha detto.

Solo ieri tre persone hanno perso la vita durante violenti scontri scoppiati a Diyarbakir dopo l’uccisione di Aytac Baran, capo del gruppo islamico di aiuto Yeni Ihya-Der. Feriti da uomini mascherati anche due giornalisti dell’agenzia di stampa Dpgan, Canan Altuntas e Serdar Sunar, e un giornalista di IHA, Burak Emek. Altuntas è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Due giorni prima delle elezioni parlamentari del 7 giugno, invece, tre persone hanno perso la vita in seguito a due esplosioni durante un raduno dell’Hdp sempre a Diyarbakir. All’inizio della settimana Demirtas ha denunciato una serie di attentati dinamitardi contro l’Hdp durante la campagna elettorale, additando lo Stato Islamico (Is) come responsabile.

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