Venezuela. Maduro annuncia una raccolta di firme contro le sanzioni degli USA


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Nicolas Maduro ha lanciato una vasta campagna ufficiale di mobilitazione contro le sanzioni imposte da Washington a ufficiali militari venezuelani responsabili della repressione delle proteste antichaviste, non senza incorrere in una serie di imbarazzanti errori quando ha voluto rivolgersi direttamente al presidente americano Barack Obama. Con la campagna «Obama, deroga il decreto imperiale», Maduro intende raccogliere 10 milioni di firme, pari a circa un terzo della popolazione del paese, contro l’«executive order» varato dal presidente Usa per confermare le sanzioni contro gli ufficiali – uno dei quali, il generale Gustavo Gonzalez Lopez, è stato promosso ministro degli Interni la settimana scorsa – nel quale si dichiara che il Venezuela costituisce un pericolo per la sicurezza degli Stati Uniti.

«Chiedo la firma di tutto il Venezuela, un voto di fiducia, di coscienza, di amore di tutto il paese», ha detto l’erede di Chavez, sottolineando che l’obiettivo è «che si deroghi quel decreto, perchè il Venezuela appartiene ai venezuelani e alle venezuelane, non all’impero gringo». Maduro ha poi cercato di leggere in inglese lo slogan della campagna, così come è stato lanciato nella lettera aperta al popolo americano pubblicata due giorni fa sul New York Times: «Venezuela is not a threat, we are hope» (Il Venezuela non è una minaccia, siamo una speranza«) ma, malgrado si tratti di una frase piuttosto breve e l’abbia ripetuta due volte, ha avuto seri problemi nel pronunciarla e non è riuscito a farlo correttamente. 

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