“Cameron smetta di armare il regime del Bahrain”


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Appello dei parlamentari inglesi a Cameron: smetta di armare il regime torturatore sostenuto dai sauditi

44 membri del parlamento britannico hanno firmato la seguente mozione di condanna alle continue violazioni dei diritti umani in Bahrain.

“Questa Camera rileva con rammarico che, nonostante la pubblicazione del Rapporto della Commissione di Inchiesta sul Bahrain del 2011, che registra torture e uccisioni extragiudiziarie, molte violazioni dei diritti umani continuino; è scandalizzata per i 3 mila prigionieri politici, i bambini detenuti, le cittadinanze rimosse agli attivisti e gli arresti arbitrari, tra le molte violazioni di diritti umani riportati da fonti indipendenti; fa appello al governo affinché eserciti le più forti rimostranze possibili al governo del Bahrain, e rifiuti tutte le esportazioni di armi ed equipaggiamenti antisommossa verso il Bahrain”.

Dopo un anno di carcere nelle condizioni più disumane, due donne del Bahrain sono state ingiustamente condannate a cinque anni di prigione per aver protestato contro la gara di Formula1 dell’anno scorso. Il regime di Alkahlifa ha atteso che finisse la corsa di quest’anno prima di emettere, ieri, la decisione di imporre alle due donne la lunga prigionia. Raihana al-Mousawi e Nafisa al-Usfoor sono state arrestate per aver tentato di portare la loro lotta pacifica all’interno del circuito nel sud del paese. Sono state arrestate e gravemente torturate. Sono state soggette a vari tipi di tortura, compresa la violenza sessuale. Raihana era già stata condannata ad altri cinque anni di prigione per l’accusa di associazione alla Coalizione del 14 febbraio, che cerca di cambiare il regime.

La tortura dilaga nelle prigioni, mentre gli stati occidentali continuano a proteggere il regime. Tra le recenti vittime di torture: Ibrahim al-Hurr, che è stato soggetto a torture orrende per mano degli Squadroni della Morte attivati dalla corte reale e inviati ad uccidere i manifestanti e torturare i prigionieri. Ha subito pestaggi, trattamenti umilianti e torture psicologiche. Nella stessa prigione, Qais Abbas è stato picchiato fino a non poter più a stare in piedi. Sheikh Jassim al-Demstani ha sofferto orribili torture alla prigione di Jaw, tra cui maltrattamenti fisici e psicologici. Anche Mahamood al-Saba’ è stato soggetto a un trattamento simile nella famigerata prigione di Jaw.

La tortura si unisce alla mancanza di cure mediche per i prigionieri. A Sayed Ali Sayed Salma vengono negate le cure per un grave dolore ai denti e alle orecchie. Soffre anche di tonsillite.

Il 25 aprile, Nicholas McGeehan di Human Rights Watch ha scritto un breve commento intitolato “In Bahrain, sulla tortura ambasciator porta pena”, nel quale afferma: “Il Bahrain ha una reputazione ben meritata come torturatore, ma ora le autorità minacciano azioni contro le persone che ne parlano. L’agenzia di notizie ufficiale del paese, il 14 aprile 2014 ha riportato che il ministro dell’interno “sfida coloro che denunciano torture per corroborare le loro accuse” e afferma che “quelli che fanno false denunce sulla tortura verranno querelati”. Dopo aver rafforzato le sue affermazioni con i fatti, tra i quali la minaccia di Sayed Hadi al-Mosawi, capo della commissione per i diritti umani al-Wefaq, conclude: “Questi sviluppi vengono sollevati quasi un anno dopo che il Bahrain ha di fatto cancellato la visita dell’inviato speciale per i diritti umani, Juan Mendez. In breve, la reputazione del Bahrain come torturatore è un problema di loro invenzione, e minacciare coloro che riportano accuse di tortura renderà solo le cose più difficili”.

La difficile situazione dei detenuti della prigione di Jaw è testimonianza della continuazione della dottrina di tortura fieramente abbracciata dalla dittatura di Alkahlifa. Lunedì notte (28 aprile) membri mascherati delgi Squadroni della Morte sono entrati nella prigione e hanno richiesto otto persone; quattro della sezione 10, tre della sezione 3 e una della sezione 5. Erano Sayed Adnan Essa, Ali Ibrahim e Abbas Ali di Maqaba, Ali Hassan Abdulla di Aali, Ali Majed di Abu Saiba, Sheikh Riyadh al-Hinni di Sitra e Hassan Mushaima di Sanabis. Sono stati portati al quartier generale di polizia giudiziaria, dove sono stati sottoposti a gravi torture. Lo scopo era costringerli ad informarli su altri giovani del Bahrain in fuga. Dopo quattro ore di intense torture sono stati riportati gravemente feriti alle mani e al volto. È deplorevole che la Commissione per i Diritti Umani dell’Onu fosse nel paese ma non abbia potuto fermare la tortura commessa alla loro presenza.

Un altro gruppo di cittadini del Bahrain è stato condannato a lunga prigionia. Mohammad Ali, Redha Hussain e Ali Saeed, tutti di Sadad, sono stati condannati a 15 anni per aver protestato contro la dittatura ereditaria. Lunedì 28 aprile otto minorenni di Samaheej sono stati rimandati per 45 giorni dalla corte di Alkhalifa.

Movimento per la Liberazione del Bahrain

Traduzione di Elisa Proserpio

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