Algeria: presto espulse 3000 donne e bambini del Niger


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Circa tremila fra donne e bambini di nazionalità nigeriana saranno espulsi dall’Algeria perché considerati “migranti in posizione irregolare e senza lavoro”. Lo ha annunciato il primo ministro nigerino Brigi Rafini, Parlando davanti al Parlamento di Niamey, il premier ha sottolineato come il 76% dei 3.000 destinatari dei provvedimenti d’espulsione sia composto da bambini e il 24% da donne che esercitano la mendicità e vivono in condizioni di estrema povertà.

L’Algeria ha reso noto che si farà carico delle spese per riaccompagnare gli espulsi alla frontiera del nord del Niger, dove poi saranno presi in carico dalle autorità di Niamey.

Molti nigerini, per sfuggire alla povertà, migrano in massa clandestinamente verso il Paesi del Nord Africa, dove però non trovano lavoro. In alcuni casi viaggi dal Niger al Nord si sono conclusi con tragedie, come quella recente che ha visto una novantina di migranti, in maggior parte donne e bambini, morire di stenti e sete nel deserto algerino.

Il Niger è uno dei Paesi più poveri del mondo, tanto da occupare uno degli ultimi posti nella graduatoria mondiale dei paesi classificati in ordine decrescente rispetto all’indice di sviluppo umano elaborato dalle Nazioni Unite che esprime efficacemente il livello di sviluppo economico e sociale, combinando i dati (2008) della speranza di vita media alla nascita (44 anni), del tasso di alfabetizzazione (29%) e del reddito pro capite corretto in base alla capacità del potere d’acquisto (700 dollari). Il Niger vanta un altro record: è il paese con il più alto tasso di natalità.

L’economia si basa essenzialmente sull’agricoltura, praticabile solo sul 5% del territorio, reso a tratti irriguo da canali che derivano le acque dal fiume Niger. La maggior parte del terreno coltivato è destinato alle colture di base per l’alimentazione locale (miglio, sorgo, riso, manioca, batate, cipolle ecc.), che però non coprono il fabbisogno.

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