Cumbre de los Pueblos: «Una alternativa al neoliberismo in America Latina e in Europa»


0 Condivisioni

 

(Paola Di Lullo) – 1500 delegati in rappresentanza di 346 organizzazioni e movimenti sociali, provenienti da 43 paesi, hanno partecipato, a Bruxelles, alla Cumbre de los Pueblos, che si è svolta in concomitanza con la Cumbre CELAC-UE. Assadakah Napoli ha partecipato all’evento con la delegazione italiana, composta da 110 partecipanti. Durante le giornate sono intervenuti, fra gli altri Aleida Guevara, Abel Prieto, scrittore, politico cubano. Nella Basilica del Sacro Cuore di Bruxelles, grande partecipazione per gli interventi di Jorge Arreaza, Vice Presidente della Repubblica Bolivariana e del Presidente dell’Ecuador, Rafel Correa.

Durante la prima giornata ci sono stati 2 tavoli di lavoro. Al primo hanno partecipato intellettuali e parlamentari latino-americani ed europei, al secondo i movimenti sociali dell’ALBA. Nel pomeriggio si è svolta una marcia per ricordare Simon Bolivar, nella piazza dedicata al Libertador, di fronte alla Gare Nord di Bruxelles, dove è stata allestita anche una mostra fotografica sui Logros de l’Alba”. Durante la seconda giornata si sono tenuti i tavoli tematici su Pace e solidarietà, Cambiamenti climatici, “accordi libero commercio liberi per chi?” L’integrazione dei popoli, Diritti umani dell’America Latina e Caraibi-CELAC-UNASUR e ALBA, e sui i Mezzi comunicazione come strumenti dell’imperialismo.

Nel documento elaborato come atto di solidarietà allla Repubblica Bolivariana del Venezuela sono stati stilati i seguenti punti:

1. Sostegno ai processi di integrazione che danno priorità e rafforzano l’autodeterminazione e la sovranità dei popoli, come ALBA, UNASUR e CELAC.

2. Supporto alla Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi, come zona di pace, libera dal colonialismo, respingendo gli interventi militari, le aggressioni e le minacce di ogni tipo, implementate dagli Stati Uniti e dai loro alleati contro la regione.

3. Affermazione che il cambiamento climatico rappresenta la più grande minaccia che l’umanità deve affrontare e che sta già colpendo i popoli dell’America Latina. “Il capitalismo neoliberale ha notevolmente aggravato la sostenibilità del pianeta intensificando in tal modo tutti i problemi legati ai cambiamenti climatici.”

4. Supporto al popolo cubano ed alla sua Rivoluzione, salutando il ritorno a casa dei cinque eroi cubani come risultato della solidarietà internazionale e della instancabile lotta del suo popolo. Appoggio pieno anche ai passi che gli Stati Uniti hanno avviato per cominciare un dialogo rispettoso con Cuba.

5. Revoca dell’embargo contro Cuba e risarcimento economico al suo governo.

6. Chiusura del carcere di Guantanamo.

7. Sostegno incondizionato e pieno alla Rivoluzione Bolivariana del Venezuela ed al suo legittimo governo guidato dal presidente Nicolas Maduro e respingimento dei continui piani di destabilizzazione, disegnati, finanziati ed organizzati da organismi statunitensi.

8. Revoca del Decreto Obama contro il Venezuela.

9. Solidarietà con le 43 vittime della Guarimba ed i loro familiari, uccise durante le violenze scatenate dall’opposizione fascista contro il Governo Bolivariano del Venezuela nel febbraio 2014.

10. Rifiuto di qualsiasi intervento ed ingerenza da parte degli Stati Uniti contro i governi progressisti dell’America Latina, e richiesta che siano rispettate la loro sovranità nazionale e la loro autodeterminazione.

11. Riconoscimento della sovranità dell’Argentina sulle Maldinas ( Isole Falkland ).

12. Indipendenza di Porto Rico, ricordando Lopez Rivera, prigioniero politico da oltre 34 anni.

13. Revisione dei rapporti tra Cile e Bolivia e restituzione dell’accesso al mare, perso dalla Bolivia 136 anni fa, in seguito alla sconfitta nella guerra del Pacifico contro l’alleanza composta da Cile e Perù.

14. Ferma condanna della scomparsa di centinaia di studenti e dell’uccisione di 43 di loro, prelevati nella scuola di Ayotzinapa in Messico.

15. Supporto di tutte le misure necessarie per lo sviluppo delle economie nazionali indipendenti che possono interagire con il mondo sulla base dell’uguaglianza, impedendo che l’ingiusto debito estero blocchi la loro crescita e sviluppo.

16. Necessità urgente di costruire una nuova società con giustizia sociale ed uguaglianza di genere, con la partecipazione attiva dei giovani e dei differenti gruppi sociali, con la solidarietà come principio fondamentale per lo sviluppo integrale e sovrano dei loro popoli.

17. Rifiuto del modello neoliberale come soluzione per i problemi ed i bisogni del popolo, dal momento che ha dimostrato di essere lo strumento conosciuto più efficace per aumentare la povertà, la miseria, la disuguaglianza e l’iniqua distribuzione.

18. Riaffermazione della lotta contro gli accordi di libero scambio come il NAFTA, il TPC, il TISA e l’Alleanza del Pacifico, perché «rappresentano un brutale attacco contro i diritti sociali, democratici e politici dei lavoratori e dei popoli in cui vengono attuate tali accordi . Noi continuiamo a sostenere che il debito estero dei nostri paesi è inesigibile ed impagabile perché illegittimo ed immorale».

19. Richiesta di una lotta globale per difendere le risorse naturali, la biodiversità, la sovranità alimentare, i beni comuni, la madre terra, le conquiste ed i diritti sociali.

20. Supporto per i diritti umani dei palestinesi: condanna della continua aggressione israeliana contro il popolo palestinese ed invito all’Unione Europea ed a tutti i suoi Stati membri a che seguano l’esempio del governo della Svezia, con il riconoscimento dello Stato Palestinese.

21. No all’espansionismo NATO: violenta condanna della militarizzazione e dell’aggressione della NATO nell’ Europa orientale ed in parte dell’Ucraina per ampliare la sfera di influenza dell’UE e degli USA.

22. Opposizione al razzismo e alla xenofobia: veemente condanna dell’attuale politica di immigrazione dell’Unione europea, la cui disumanità e mancanza della minima difesa del diritto alla vita, sta causando migliaia di morti nel Mediterraneo ed altrove.

23. Supporto per la trasformazione nel controllo dei mezzi di comunicazione : le più grandi società di mass media mostrano uno dei più alti livelli di centralizzazione e concentrazione del capitale sociale in tutto il mondo e quindi rispondono agli interessi delle grandi corporazioni, interessi diametralmente opposti a qualsiasi tentativo di affermazione della sovranità nazionale e di rifiuto del neoliberismo di qualsiasi governo del mondo. «Il principio guida dei nostri media è quello di sostituire l’ideologia neo-liberista dominante con un’ideologia progressista che abbia come filo conduttore lo sviluppo sociale e democratico, la partecipazione dei cittadini e i diritti sociali del popolo».

24. «Noi i popoli della Nostra America e dell’Europa continueremo a lottare per contrastare tutte le forme di discriminazione, oppressione, sfruttamento, razzismo, esclusione ed ingiustizia sociale, il neoliberismo e le guerre imperialiste, lottando per la pace, l’uguaglianza, la democrazia partecipativa, la giustizia sociale, cioè, continueremo a lottare per un mondo migliore».

0 Condivisioni