Egitto. La scommessa di Al Sisi: promulgata la legge per attrarre investimenti


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Alla vigilia della Conferenza sullo sviluppo economico dell’Egitto che si apre oggi a Sharm El Sheikh il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha promulgato l’attesa legge per agevolare gli investimenti, in particolare quelli esteri. Il varo definitivo del testo, già approvato dal governo una decina di giorni fa, è stato annunciato dall’agenzia ufficiale Mena. Già il 4 marzo, al momento dell’invio del testo al presidente per la ratifica, era stato sottolineato che questa sarebbe avvenuta giusto in tempo per la Conferenza per lo sviluppo economico dell’Egitto (Eedc) in programma sul Mar Rosso da oggi fino a domenica.

A conferma della grande valenza politica, oltre che economica, della Conferenza di Sharm El Sheikh è giunto oggi al Cairo il segretario di Stato americano John Kerry, mentre è data per certa anche la partecipazione del capo del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde. Agli investitori verranno sottolineate le potenzialità di un mercato da 90 milioni di abitanti che sta uscendo dai quattro anni di instabilità e presentati una cinquantina di progetti per un totale di 35 miliardi di dollari nei settori energia, immobili, agricoltura e in svariati altri contenuti nel grande piano per lo sviluppo dell’area del Canale di Suez in fase di raddoppio, parziale pur sempre faraonico.

Il sostegno degli investimenti esteri è considerato fondamentale per la tenuta dell’Egitto e la nuova legge promulgata da Sisi, che emenda quattro testi varati tra il 1981 e il 2005, punta soprattutto a ridurre gli ostacoli burocratici agli investimenti esteri attraverso un cosiddetto «one-stop shop» in cui ottenere le autorizzazioni che finora vengono concesse da decine di enti (fino a 78) con lungaggini che possono durare anche cinque anni. Sono previsti anche altri tipi di incentivi e tutele, fra l’altro di natura fiscale e previdenziale o relativi alla proprietà terriera. Fra gli obiettivi della legge c’è quello di ridurre i costi di produzione e di sviluppare aree depresse come quelle dell’alto Egitto.

(agenzie)

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