Libano. Reportage dal fronte di guerra di Arsal, l’esercito respinge i jihadisti


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(Talal Khrais-Arsal- Bekaa Libano) – Da tre giorni sono sul confine di Arsal dove le Forze Armate Libanesi non perdono tempo a contare le proprie vittime del terrorismo jihadista ma combattono come grandi eroi della nazione libanese utilizzando unicamente armi leggere. L’utilizzo di un’esile artiglieria è, in un certo senso, imposto dalla Francia. Nonostante, infatti, l’Arabia Saudita abbia concesso alle Forze Armate tre miliardi di dollari per acquistare le armi dai francesi, questi ultimi non hanno alcuna intenzione di fornire all’esercito libanese un’artiglieria idonea che possa essere utilizzata contro Israele.

L’Esercito Libanese continua comunque a concentrare le sue truppe in punti strategici e a combattere  ferocemente, causando la fuga e la morte di migliaia di terroristi.

C’è poi un conflitto dentro il conflitto: infatti da tempo combattono l’uno contro l’altro il Fronte al-Nusra (il braccio di al Qaeda in Siria), pressato sia dall’Arabia Saudita che dal Qatar per lasciare la città, e i combattenti dello Stato dell’Iraq e del Levante Da’ech, che non ascoltano nessuno e vogliono solo avanzare ovunque spinti dalla vittoria in Iraq.

Ad Arsal non ci sono solo militari ma anche civili. La situazione in questa terra è drammatica: i combattenti fanno il possibile per impedire alla popolazione di lasciare la città e usa le case e le persone come scudi umani.

Da tre giorni assisto alla fuga della popolazione, fuga dal terrore e dallo sterminio causato da terroristi arrivati ad Arsal dopo essere stati sconfitti dall’Esercito Arabo Siriano. I cittadini della vicina città di Labweh, di maggioranza sciita, aprono le loro case ai fratelli sunniti vittime del terrorismo. Un terrorismo disprezzato in queste terre ma tollerato a lungo dall’Occidente dei Paesi Arabi.

Ma questa situazione non durerà a lungo perché fortunatamente tutto il paese appoggia ed è al fianco delle Forze Armate.

 

 

 

 

 

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