L’UE vuole bloccare i flussi migratori dalla Tunisia e investe 164,5 milioni di euro


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L’Unione Europea si prepara a investire fino a 164,5 milioni di euro nei prossimi tre anni per potenziare le forze di sicurezza tunisine, con l’obiettivo di ridurre i flussi migratori verso il continente europeo. Questa rivelazione emerge da un rapporto del Financial Times, che evidenzia un accordo siglato l’anno scorso tra Bruxelles e Tunisi, inizialmente per un finanziamento di 105 milioni di euro dedicati alla gestione delle migrazioni, gran parte dei quali non ancora spesi.

Secondo quanto riportato dal giornale britannico, l’Unione Europea ha in programma di investire complessivamente molto di più nell’ambito dell’immigrazione nei prossimi tre anni, con circa due terzi dei 278 milioni di euro previsti destinati alla sicurezza delle frontiere e alla gestione dei flussi migratori. Il restante finanziamento sarà destinato a programmi volti al rimpatrio dei migranti nei loro paesi d’origine, alla lotta al traffico di esseri umani e alla protezione dei rifugiati.

Tra i programmi finanziati dall’Unione Europea che coinvolgono le forze di sicurezza tunisine, il Financial Times evidenzia la creazione di un’accademia di formazione per la guardia marittima nazionale, realizzata in collaborazione con la polizia federale tedesca. I fondi dell’UE saranno impiegati anche per l’acquisto di attrezzature quali radar e navi per la guardia nazionale, oltre al potenziamento dei posti di frontiera terrestri.

L’attività delle forze di sicurezza tunisine nel Mediterraneo è aumentata negli ultimi mesi, soprattutto dopo un picco negli arrivi di migranti in Italia lo scorso agosto. Tuttavia, secondo fonti diplomatiche europee e operatori umanitari internazionali, vi sono preoccupazioni riguardo al coinvolgimento delle forze di sicurezza tunisine in detenzioni ed espulsioni illegali di migranti e richiedenti asilo.

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