Mercenari siriani e jihadisti al soldo della Turchia per combattere al fianco dell’Azerbaigian


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(REDAZIONE) – I media internazionali continuano a fornire ulteriori prove del coinvolgimento della Turchia nell’attacco militare contro il Nagorno-Karabakh e confermano lo spiegamento di mercenari siriani in Azerbaigian. In un servizio, la BBC Arabic ha svelato la storia di Abdullah (il nome è cambiato). La chiacchierata tra il combattente e il giornalista è stata breve ed è  avvenuta mentre inviava in fretta le sue risposte da un campo militare dell’esercito azero, in modo che nessuno dei suoi comandanti lo notasse e lo punisse.

Il miliziano ha affermato che il campo si trova al confine con l’Armenia ed è strettamente controllato. Secondo quanto riferito, Abdullah è uno delle centinaia di siriani non addestrati, di età compresa tra 17 e 30 anni, che sono stati inviati da una settimana, con il benestare dell’esercito turco e del suo alleato nel nord siriano, l’esercito nazionale di opposizione, a combattere al fianco delle forze azere.

Anche l’agenzia di stampa Reuters, come del resto il quotidiano britannico The Guardian, tanto per citarne alcuni, ha rivelato la presenza di combattenti siriani in Nagorno Karabakh inviati dalla Turchia per  per sostenere l’Azerbaijan contro l’Armenia. Lo stesso ambasciatore armeno in Russia nei giorni scorsi ha affermato che Ankara ha inviato circa 4mila combattenti dal nord della Siria in Azerbaijan,.

Secondo l’Armenia, la Turchia sta fornendo aiuto al paese alleato a maggioranza musulmana, inviando anche esperti militari, droni e aerei da guerra. La Turchia non ha commentato la notizia, anche se alti funzionari del governo turco, compreso il presidente Tayyip Erdogan, hanno espresso il loro sostegno all’Azerbaijan. La fonte di Reuters anche in questo caso sarebbero due combattenti appartenenti a gruppi ribelli sostenuti dalla Turchia nelle aree del nord della Siria sotto il controllo turco.

I due combattenti, per ragioni di sicurezza, hanno voluto rimanere anonimi, ma hanno detto aReuters di essere andati a combattere in Azerbaijan per soldi, trovandosi in difficoltà economica: hanno raccontato che i comandanti della loro brigata siriana hanno detto  che andando a combattere in Azerbaijan avrebbero potuto guadagnare circa 1.500 dollari (circa 1.300 euro), l’equivalente di 3 anni di stipendio in Siria.

Anche AsiaNews ha fornite prove del coinvolgimento dei gruppi jihadisti e dei ribelli siriani in Nagorno Karabakh: in una registrazione audio del nucleo operativo della Brigata del Sultano Murat (fazione armata dell’opposizione siriana, che arruola mercenari da inviare anche in Libia)  si sente dire: “Volontari siriani sono destinati ad essere inviati in prima linea al confine armeno-azero…e combatteranno con gli azeri”. Coinvolte diverse milizie jihadiste e reduci dell’Isis da Afrin per combattere proprio contro gli armeni del Nagorno Karabakh. I mercenari hanno  raggiunto via terra la Turchia e poi via aerea l’Azerbaijan. .

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