Non c’è libertà senza verità


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(Paul Craig Roberts) –“Questa congiunzione di un complesso militare immenso e di una grande industria degli armamenti è nuova nell’esperienza americana. L’influenza totale – economica, politica, anche spirituale – si fa sentire in ogni città, palazzo governativo, ufficio del governo federale. Riconosciamo l’assoluta necessità di questo sviluppo. Eppure non riusciamo a comprenderne le gravi implicazioni. La nostra fatica, risorse e mezzi di sostentamento sono tutti coinvolti; così è la struttura stessa della nostra società. Nei consigli di governo dobbiamo guardarci dall’acquisizione ingiustificata, cercata  o meno, di influenza da parte del complesso militare-industriale. Il potenziale per l’ascesa disastrosa di [tale] potere fuori luogo esiste e persisterà. Non dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione metta in pericolo le nostre libertà o i nostri processi democratici. Non dobbiamo dare nulla per scontato. Solo una cittadinanza vigile e competente può costringere il corretto funzionamento del grande apparato industriale e militare di difesa con i nostri metodi e gli obiettivi pacifici in modo che sicurezza e libertà possano prosperare insieme.” – Presidente Dwight D. Eisenhower

Dwight D. Eisenhower è stato un generale a cinque stelle responsabile dell’invasione della Normandia ed un popolare presidente degli Stati Uniti per due mandati. Oggi sarebbe stato chiamato un “teorico della cospirazione”.

Fosse Ike a lanciare oggi il suo avvertimento dalla Casa Bianca, i conservatori repubblicani come i senatori Lindsey Graham (R-SC) e Marco Rubio (R-FL) gli urlerebbero contro impugnandone i motivi per un “settore patriottico che protegge la nostra libertà”.

I neoconservatori come William Kristol chiederebbero di sapere perché il presidente Eisenhower stia lanciando avvertimenti contro il nostro complesso militare-industriale, invece che contro la minaccia rappresentata dai militari sovietici.

I media presstitute lascerebbero intendere che Ike stia diventando un po’ senile nella sua vecchiaia, una tattica che i presstitute hanno utilizzato contro il presidente Reagan mentre cercava di porre fine alla stagflazione e alla guerra fredda.

Il 17 gennaio 1961, quando Eisenhower lanciò il suo avvertimento nel suo discorso di addio al popolo americano, era già troppo tardi. I guerrieri della Guerra Fredda  hanno piantato i loro uncini nel contribuente americano per 15 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale ed il complesso militare-industriale aveva sostituito “la mamma e la torta di mele” come l’interesse più venerato e radicato negli Stati Uniti. I fratelli Dulles dirigevano il Dipartimento di Stato e la CIA e i governi erano rovesciati a volontà. ( Leggete I fratelli http://www.amazon.com/Brothers-Foster-Dulles-Allen-Secret/dp/1250053129/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1454270231&sr=1-1&keywords=The+Brothers ).

Il complesso militare-industriale aveva capito che, a prescindere dalle proteste di alti ufficiali militari, nessun sovraprezzo, non importa quanto eclatante, restava inevaso. Armamenti, industrie e basi militari furono sparse per tutto il Paese e sono state importanti considerazioni per ogni senatore e molti distretti congressuali. Il presidente delle sottocommissioni per gli stanziamenti militari di Camera e Senato e i comitati servizi armati erano già dipendenti dai contributi elettorali del complesso militare-industriale e per lavori di comodo in caso avessero perso le elezioni.

La guerra fredda è stato un business redditizio che serviva a molti e per questo è durata così a lungo.

Non c’è mai stata alcuna minaccia di invasione dell’Europa da parte dell’Armata Rossa. Stalin dichiarò “socialismo in un solo paese” e purgò il partito comunista dall’elemento trotskista che predicava la rivoluzione mondiale. Avrebbe potuto essere raggiunto un accomodamento, se non che, per la prima volta in assoluto, il complesso militare-industriale vide che avrebbe potuto mantenere i [suoi] affari bellicisti in attività per decenni e forse per sempre.

George F. Kennan predisse che se l’Unione Sovietica “affondasse domani sotto le acque del mare”, un altro avversario avrebbe dovuto essere inventato. “Qualsiasi altra cosa sarebbe una scossa inaccettabile per l’economia americana.”

Quando l’Unione Sovietica crollò nel 1991, la “minaccia sovietica” fu sostituita con la “minaccia islamica” e la “guerra al terrore” ha preso il posto della guerra fredda. Nonostante un susseguirsi di attacchi sotto falsa bandiera e gli avvertimenti di un “trent’anni di guerra,” poche migliaia di jihadisti con armi leggere erano un sostituto insufficiente per l’Unione Sovietica e le sue migliaia di ICBM nucleari. E’ stato un concetto scomodo che “l’unica superpotenza del mondo” non potesse disporre che di alcuni terroristi.

Quindi siamo di nuovo alla guerra fredda con la Russia. La propaganda è veloce e furiosa: Putin è il nuovo Hitler. La Russia ha invaso l’Ucraina. La Russia sta per invadere i Paesi Baltici e la Polonia. Putin è un corrotto multi-miliardario. Putin sta tramando per ricreare l’Unione Sovietica. Queste accuse diventano titoli nonostante le nostre spese militari siano una dozzina o più volte superiori a quelle russe ed il governo russo non esprima aspirazioni egemoniche.

Il successore di Eisenhower, John F. Kennedy, si rese conto che il complesso militar-industriale era una minaccia, ma ha sottovalutato tale minaccia ed ha pagato con la sua vita quando vi si oppose. Nell’affermare questo fatto ho aggiunto Eisenhower ai teorici della cospirazione. (Per un resoconto da rizzare i capelli della minaccia posta al presidente Kennedy dal generale Lyman Lemnitzer, capo dello stato maggiore congiunto, leggete il capitolo tre del libro di Richard Cottrell: Gladio, Pugnale della NATO al cuore dell’Europa

http://www.amazon.com/Gladio-Natos-Dagger-Heart-Europe/dp/1615776885/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1454289074&sr=1-1&keywords=Gladio%3A+NATO%27s+Dagger+at+the+Heart+of+Europe )

Le cospirazioni sono reali. Ce ne sono molte di più di quelle di cui le persone siano consapevoli. Molte cospirazioni governative sono fortemente documentate dagli stessi governi, con atti ufficiali che dimostrano le cospirazioni, apertamente a disposizione del pubblico. Cercate su Google, per esempio, Operazione GladioProgetto Northwoods. Queste cospirazioni sono sufficienti da sole a castigare quelle persone occidentali non informate che se ne vanno in giro a dire “il nostro governo non ucciderebbe mai il proprio popolo”.

Forse degli studi russi hanno causato la mia introduzione alle cospirazioni governative contro il proprio stesso popolo. Ho appreso che la polizia segreta dello zar organizzò degli attacchi dinamitardi che uccisero persone al fine di incolpare ed arrestare agitatori del lavoro. Ero scettico a questo riguardo e mi chiedevo se fosse un riflesso di una tendenza di sinistra contro la Russia zarista. Alcuni anni più tardi ho chiesto al mio collega Robert Conquest, presso la Hoover Institution all’Università di Stanford, se la notizia fosse vera. Mi ha risposto che la storia è vera come è noto dai documenti della polizia segreta resi pubblici, che fanno parte degli archivi della Hoover Institution. Gli attacchi sotto falsa bandiera sono usati dai governi al fine di perseguire agende segrete che non possono riconoscere pubblicamente. Se il presidente George W. Bush e il vicepresidente Dick Cheney avessero detto: “Stiamo andando ad attaccare l’Iraq ed una mezza dozzina di altri paesi per esercitare egemonia sul Medio Oriente, rubare il loro petrolio e spianare la strada ad Israele per rubare la totalità della Cisgiordania palestinese, deviando le risorse dei contribuenti dal servire il popolo americano alle tasche delle industrie di armamenti e versare il sangue dei vostri genitori, coniugi, figli e fratelli” anche il gregge americano avrebbe resistito.

Invece, seguendo il famoso consiglio del capo della propaganda di Hitler, hanno detto: “Il nostro Paese è stato attaccato!”.

In generale, un osservatore con un po’ di istruzione è in grado di riconoscere un attacco sotto falsa bandiera. Tuttavia, poche persone prestano attenzione al di là di ciò che i media ufficiali dicono e la media [delle persone] non indaga e fa domande, ma semplicemente ripete la storia ufficiale. Pertanto, solo pochi si rendono conto che cosa sia realmente accaduto e quando questi pochi aprono bocca vengono screditati come “teorici della cospirazione”.

Questo metodo di controllo forse sta per esaurirsi. Ci sono stati così tanti “attacchi terroristici” sotto falsa bandiera nel 21° secolo che ora ci sono migliaia di esperti etichettati come “teorici della cospirazione”. Per esempio, il Movimento per la Verità 9/11 è costituito da migliaia di architetti di grattacieli, ingegneri strutturali, esperti in demolizioni, nano-chimici, fisici, vigili del fuoco e primi soccorritori, piloti civili e militari, ed ex alti funzionari del governo. Collettivamente questi esperti assommano di gran lunga più conoscenza ed esperienza che la Commissione 9/11 (che non fece altro che annotare tutto ciò che il governo disse alla Commissione), il NIST (un insieme di persone i cui redditi e carriere dipendono dal governo) e i media presstitute che a malapena possono gestire l’aritmetica, figuriamoci la matematica della demolizione controllata.

I neoconservatori, che controllavano il regime di George W. Bush, chiesero una “nuova Pearl Harbor”, in modo che potessero iniziare la loro guerre di conquista in Medio Oriente. Una
“nuova Pearl Harbor” è quello che ha dato loro il 9/11. Si è trattato di una coincidenza, di un Golfo del Tonchino, di un incendio del Reichstag o di una bomba della polizia segreta zarista o della Operazione Gladio?

L’accusa “teoria della cospirazione” è usata per prevenire indagini.

Il 9/11 non è stato indagato. Infatti, come molti esperti hanno sottolineato, c’è stato uno sforzo cosciente per rimuovere e distruggere le prove prima che potesse essere indagato. Le famiglie del 9/11 hanno fatto un’azione di lobby e protestato per un anno intero prima che il regime di Bush acconsentisse ad una  Commissione 9/11 totalmente controllata.

L’attacco dinamitardo alla Maratona di Boston non è stato investigato. Una storia sceneggiata è stato propinata e ripetuto dai media. La sparatoria di San Bernardino non è stata investigata. Anche in questo caso, una storia preparata in anticipo ha preso il posto di una indagine.

Il successo degli attacchi sotto falsa bandiera negli Stati Uniti ha portato al loro uso nel Regno Unito e in Francia. La vicenda Charlie Hebdo non è stato indagata e la spiegazione ufficiale non ha senso. La storia è stata chiusa con tutte le estremità a penzoloni. Ad esempio, perché un funzionario della polizia francese che indagava il crimine presumibilmente si suicidò nel suo ufficio di polizia nelle prime ore del mattino e perché alla sua famiglia è stato negato il rapporto dell’autopsia? Che cosa è accaduto a questa storia scomparsa? Perché la polizia indicò un terzo partecipante all’attacco come il “pilota della fuga” mentre aveva un alibi di ferro? Se la polizia si è sbagliata così tanto su questo membro della banda, come facciamo a sapere che aveva ragione circa i due uomini che ha ucciso? Come mai presunti autori di “attacchi terroristici” vengono sempre uccisi prima che possano parlare? Come mai l’unica versione che sentiamo è quella che ci dice il governo? Come può la gente essere così credulona dopo il Golfo del Tonchino, l’Operazione Gladio, ecc.?

A quanto pare l’attacco a Charlie Hebdo era insufficiente per lo scopo ed ora la Francia ha avuto quello che viene chiamato “l’attacco di Parigi”, un evento ancora più incredibile, le prove per il quale mancano. Questo attacco sotto falsa bandiera è stato troppo per Kevin Barrett che ha riunito in un libro una collezione di saggi scettici [scritti] da 26 persone: Un’altra false flag francese: tracce sanguinanti da Parigi a San Bernardino.

http://www.amazon.com/ANOTHER-French-False-Flag-Bernardino/dp/0996143017/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1454288973&sr=1-1&keywords=Another+French+False+Flag

Ventiquattro di questi collaboratori non credono alla versione ufficiale. Questo li rende “teorici della cospirazione” o anime coraggiose che sono preoccupate che eventi tipo l’incendio del Reichstag stiano sostituendo le libertà civile occidentali con condizioni da polizia fascista?

Chiedetevi: perché vengono denunciati coloro che cercano di preservare la libertà?

Che vantaggio avrebbe il collaboratore A.K. Dewdney, professore emerito presso l’Università di Western Ontario, autore di dieci libri di scienza e matematica, nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe Philip Giraldi, ex ufficiale della CIA e direttore esecutivo del Consiglio per l’Interesse Nazionale, nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe Anthony Hall, professore di Studi sulla Globalizzazione presso l’Università di Lethbridge in Alberta, Canada, il cui libro più recente è stato approvato dalla American Library Association come “una dotto tour de force,” nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe Mujahid Kamran, Vice Cancelliere dell’Università del Punjab, Lahore, in Pakistan, ex studente Fulbright e destinatario di numerosi premi, nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe Stephen Lendman, editorialista ed ospite della Progressive Radio News Hour, nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe James Petras, professore emerito di sociologia presso l’Università di Binghamton, nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe Alain Soral, uno degli intellettuali di spicco in Francia, nell’essere un teorico della cospirazione?

Che vantaggio avrebbe Robert David Steele, ex funzionario dei Servizi Clandestini della CIA, nell’essere un teorico della cospirazione?

Le puttane neocon che nei media occidentali chiamano queste persone “teorici della cospirazione” sono così stupide e poco intelligenti da non essere qualificate per esprimere alcuna opinione.

Cari popoli occidentali, se volete essere in grado di camminare per le strade delle vostre città senza essere avvicinati dalla polizia, senza che vi venga ordinato di presentare documenti di identità, ricercati, incarcerati a tempo indeterminato o assassinati senza un giusto processo, se desiderate essere in grado di esprimere la vostra opinione sul “vostro” governo e il suo uso delle tasse, se volete essere in grado di discutere di attualità o dei vostri affari personali senza essere registrati dalla NSA o dal suo equivalente nel vostro paese o da entrambi, se desiderate essere in grado di agire sulla coscienza morale e protestare contro la violenza che in Occidente si applica contro i musulmani e gli altri sfavoriti dai potenti interessi occidentali, come i palestinesi, se volete vivere nella libertà che è stata raggiunta in Occidente dopo secoli di lotte, svegliatevi, trovare il tempo da faccende meno significative e prendete coscienza di ciò che vi viene rubato. Siamo alla fine del gioco. Se non vi ergete per la verità, non avrete la libertà perché non c’è libertà senza verità.

 

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Traduzione per Spondasud di Costantino Ceoldo

Articolo originale di Paul Craig Roberts:

http://www.paulcraigroberts.org/2016/02/02/there-is-no-freedom-without-truth-paul-craig-roberts/

 

 

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