Si rafforzano i rapporti tra Cina e Italia: il contributo di Pechino alla ripresa del Belpaese


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(Talal Khrais) – “In questo momento l’attenzione degli investitori cinesi nel nostro Paese è molto forte e ne siamo ben felici. La partnership ha visto grandi progressi, ma possiamo fare molto di più e sono certo lo faremo”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato così le relazioni tra i due Paesi. La Cina è in effetti il secondo partner commerciale extraeuropeo dopo gli Stati Uniti, l’interscambio nel 2013 è stato di 32,9 miliardi di euro e nei primi sei mesi del 2014 l’export è cresciuto dell’8,3%.

Nei giorni scorsi l’Italia e la Cina hanno pubblicato un comunicato congiunto di grande importanza ma la stampa italiana lo ha praticamente ignorato. Anche la visita del primo ministro cinese Li Keqiang è passata sotto silenzio (con qualche eccezione). L’incontro tra i due capi di governo ha offerto importanti spunti per le relazioni tra i due paesi. Il 2014 è un anno molto importante perché segna il decimo anniversario dall’inizio delle relazioni di partnership strategica completa tra la Cina e l’Italia.

Il valore degli accordi tra Italia e Cina oggi supera gli otto miliardi di euro.  Li Keqiang ha spiegato che la Repubblica popolare intende “importare più prodotti Made in Italy vantaggiosi” e spera “di poter continuare a incrementare gli investimenti reciproci. La parte cinese non desidera un surplus nei rapporti commerciali bilaterali ma esplorarne la potenzialità”.

ENEL e BANK OF CHINA – Uno dei protocolli più significativi sottoscritti a Roma dai due paese riguarda un’intesa tra Enel e Bank of China,in base alla quale la banca cinese garantisce al gruppo energetico potenziali linee di credito per un ammontare complessivo fino a un miliardo di euro nei prossimi cinque anni.

Francesco Starace amministratore delegato di Enel,ha firmato con Tian Guoli, presidente dell’istituto finanziario di Pechino, un memorandum d’intesa che prevede l’avvio di prestiti, aperture di credito e altri strumenti finalizzati a finanziare progetti del gruppo Enel sia in Cina sia altrove.

Dal canto suo il Fondo Strategico Italiano e Cic International hanno poi sottoscritto un accordo per operazioni di investimento comune del valore massimo di 500 milioni di euro per ciascuno dei due istituti per sviluppare la cooperazione tra Italia e Cina.

Il ministero dello Sviluppo economico italiano e quello del Commercio cinese hanno inoltre siglato un memorandum di intesa per un parco ecologico italocinese. Le imprese interessate a investire saranno individuate da Gse e Zhenjiang che a loro volta hanno chiuso un accordo da 800 milioni di euro.

ALTRI ACCORDI TRA ITALIA E CINA – L’Ente nazionale italiano di unificazione(Uni) e Standards Administration of China (Sac) hanno firmato un pre-accordo in cui si stabiliscono accordi di collaborazione, scambi di informazione e attività di interesse comune tra i due enti nazionali di normazione per favorire gli scambi commerciali. Vale invece 3 miliardi l’intesa tra Cdp e China Development Bank per la cooperazione nello sviluppo di opportunità finanziarie, dalle pmi alle infrastrutture.

Tra M&G International e Anhui Guonzhen Group arrivano poi una joint venture da circa 325mila dollari per la produzione di 235.000 litri all’anno di etanolo cellulosico di seconda generazione a partire da residui agricoli e una da 250mila dollari per la costruzione di un impianto di co-generazione di energia e vapore.

Agusta Westland e Beijing General Aviation avvieranno una cooperazione strategica e un accordo di vendita. E ancora, tra MeinlBank/Sogeap, società gestione aeroporto di Parma, American Global Fund e Izp Technologies Group è stata concordata un’intesa da 40 milioni di euro per l’acquisizione della quota di maggioranza di Sogeap. Silversea Cruise e Icbc Financial Leasing collaboreranno per l’espansione della flotta di Silversea con finanziamenti per le nuove navi costruite da Fincantieri. Intesa Sanpaolo eExport-Import Bank of China firmano accordo strategico di collaborazione per lo scambio di prodotti meccanici, elettronici e tecnologici. Gli ultimi tre memorandum vedono come firmatari Invitalia e The Export Bank of China (l’obiettivo è promuovere gli investimenti cinesi in Italia), Twe Sistema Italia e West Hope Dekang Group (800 milioni di euro per investimenti nel settore agricolo) e Machinery e Zhejiang Rifa (accordo per acquisto di azioni).

La portata di questi accordi è di straordinaria importanza per lo sviluppo del nostro paese. L’apertura al mercato economico più importante del mondo rappresenta una sfida capace di affrontare la crisi globale con grande determinazione e con quel senso pratico che spesso è mancato alla politica italiana.  Il premier Renzi ha giustamente ricordato l’incontro di luglio a Pechino, durante il quale fu deciso l’ingresso di State Grid Corporation of China in Cdp Reti con il 35% del capitale, l’ anniversario del partenariato strategico tra Italia e Cina. Dispiace solo che la stampa italiana non abbia colto la portata di questi accordi.

 

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