Spagna. Socialisti: accordo con Podemos solo se rinuncia a referendum sulla Catalogna


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Non ci potrà essere un accordo con Podemos se il partito di Pablo Iglesias non rinuncerà all’idea di un referendum sull’indipendenza della Catalogna. A tracciare questa linea rossa è il leader socialista spagnolo Pedro Sanchez. «Difendiamo e difenderemo l’integrità territoriale della Spagna. Un referendum sarebbe l’inizio di nuove rotture», ha dichiarato Sanchez prima dell’apertura del Comitato Federale del Psoe che dovrà fissare oggi la linea politica dei socialisti dopo le elezioni del 20 dicembre.

Per ora il leader socialista lascia l’iniziativa per tentare di formare il governo al primo ministro uscente Mariano Rajoy, leader del Partito Popolare, la formazione politica più votata. Ma il Pp non ha abbastanza seggi per governare da solo e non potrà formare un governo senza l’appoggio del Psoe, arrivato secondo. Anche per Sanchez la strada è però in salita. Se Podemos dovesse rinunciare al referendum, servirebbero altre forze minori per ottenere una maggioranza di sinistra in parlamento, che a questo punto risulterebbe instabile.

Alla guida dei socialisti da soli 16 mesi, Sanchez non ha il pieno controllo del partito e il magro risultato elettorale – il peggiore della storia del Psoe – non ha certo rafforzato la sua posizione, insediata dalla presidente del governo andaluso, Susana Diaz. Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha incontrato questa mattina Rajoy, ribandendo che il suo partito non intende facilitare in alcun modo la formazione di un governo guidato dal Pp. Ma Iglesias appare scettico anche di fronte alla possibilità di un’alleanza con i socialisti. «Spero – ha detto – che il Psoe smetta il suo teatro, perchè non ha nessuna intenzione di considerare un’alternativa di governo».

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