Un documento redatto dal ministro della Difesa Liberman nel 2016 prevedeva l’assalto di Hamas


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Nel 2016, l’allora ministro della Difesa Avigdor Liberman ha redatto un documento di 11 pagine in cui avvertiva i piani di Hamas di sfondare il confine di Gaza, invadere le comunità nel sud di Israele, inscenare massacri e prendere ostaggi, mostrano alcuni estratti.

Il documento, alcune parti del quale sono state pubblicate  dal quotidiano Yedioth Ahronoth, presagisce inquietantemente molti elementi dell’attacco del 7 ottobre e indica che i funzionari israeliani erano consapevoli da diversi anni del potenziale di un simile attacco di Hamas, ma a quanto pare non hanno colto l’occasione. gli avvertimenti abbastanza seriamente.

Come è noto, circa 2.500 miliziani di Hamas hanno fatto irruzione in Israele via terra, mare e aria, uccidendo oltre 1.400 persone, la maggior parte dei quali civili, nelle loro case e durante un festival musicale all’aperto. Hamas e le fazioni terroristiche alleate hanno anche trascinato almeno 239 ostaggi – tra cui circa 30 bambini – nella Striscia di Gaza, dove sono stati fatti prigionieri.

“Hamas intende portare il conflitto in territorio israeliano inviando un numero significativo di forze ben addestrate (come i Nukhba [commando] per esempio) in Israele per cercare di catturare una comunità israeliana (o forse anche diverse comunità) al confine di Gaza e prendere ostaggi”, ha scritto Liberman nel documento, che è stato etichettato come top secret.

“Oltre al danno fisico alla popolazione, ciò porterà anche un danno significativo al morale e ai sentimenti dei cittadini israeliani”.

In un’intervista, Liberman ha menzionato il documento, dicendo di averlo consegnato al primo ministro Benjamin Netanyahu nel dicembre 2016, avvertendo che Hamas avrebbe attaccato “esattamente come ha fatto” il 7 ottobre se le sue capacità non fossero state smantellate.

Liberman, che a differenza di Benny Gantz e del suo partito ha finora deciso di non unirsi al gabinetto di guerra di Netanyahu, dice che Netanyahu ha dovuto essere convinto a sollevare la questione in una riunione di gabinetto, dove il documento è stato “respinto con disprezzo”, anche dai capi della sicurezza, e che lo hanno fatto sentire “arrogante” per averlo presentato.

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