Uniti in difesa della Biblioteca Nacional “Mariano Moreno” di Buenos Aires


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Anche lo scrittore italiano Nicola Viceconti tra i firmatari della Petizione

(Maddalena Celano) – “Vogliamo trasmettere il nostro profondo apprezzamento per il sostegno dato al supporto della biblioteca…”. Con queste parole inizia il messaggio di ringraziamento inviato dalla Biblioteca Nazionale “Mariano Moreno” al nostro autore engagé  Nicola Viceconti – scrittore italiano di romanzi dedicati alla storia argentina – per aver recentemente firmato un documento a sostegno dei lavoratori di una delle istituzioni culturali più importanti del Paese sudamericano.

La Petizione

Organizzata dai lavoratori della Biblioteca Nacional per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti dannosi della politica del neo presidente Mauricio Macrì che ha prodotto, nei pochi mesi trascorsi della data del suo mandato, oltre quarantamila licenziamenti nel pubblico impiego, la petizione è stata diffusa attraverso i social network raggiungendo così lettori, ricercatori, scrittori, utenti di ogni nazionalità. In particolare, i promotori di tale iniziativa hanno voluto esprimere così la forte preoccupazione per la situazione che sta attraversando la famosa biblioteca della capitale argentina, a seguito del licenziamento di 240 persone, circa il 25% dell’organico. I lavoratori coinvolti nei tagli del personale svolgono da anni lavori qualificati con funzioni che non si limitano alla catalogazione e distribuzione delle opere. Essi organizzano la comunicazione e gli incontri pubblici della biblioteca, contribuendo a mantenere vivo il prestigio e l’immagine dell’istituzione. La petizione, pertanto, rappresenta un’importante forma di lotta intrapresa per salvare un ente fondamentale della vita culturale di Buenos Aires che, come dichiarato nel citato messaggio è gravemente danneggiata da questa brutale aggressione economica e politica. L’obiettivo dello sforzo intrapreso dai lavoratori è quello di invertire radicalmente la politica del Governo e salvare i lavoratori dai licenziamenti. Per farlo, hanno rivolto un appello alla capacità divulgativa della rete auspicando la massima pubblicizzazione del gravissimo episodio.“Un’istituzione come la Biblioteca nazionale – segue il messaggio – richiede la massima attenzione e prudenza. La sua continuità e la proiezione futura trascendono qualsiasi situazione politica …/… un oltraggio contro la biblioteca significherebbe un affronto a tutta la comunità”.

La Biblioteca Nazionale “Mariano Moreno”

E’ tra le più antiche del Paese. Fondata nel settembre 1810 sotto la denominazione di Biblioteca Pública de Buenos Aires (Biblioteca Pubblica di Buenos Aires), riceve i primi fondi bibliografici oltre che da privati, intellettuali di prestigio come Luis Chorroarín e Manuel Belgranoda, da istituzioni come il Cabildo Ecclesiastico e il Collegio Reale di San Carlos. La costruzione ha tre depositi sotterranei, due dei quali riservati ai libri, nei quali trovano spazio tre milioni di volumi e un altro deposito destinato a conservare riviste e giornali che ha una capacità di cinquecentomila esemplari. La struttura accoglie anche la Scuola per bibliotecari fondata nel 1956

Nicola Viceconti

Nel maggio scorso lo scrittore italiano ha avuto l’onore di presentare i suoi romanzi presso la Sala Juan L. Ortiz della Biblioteca Nacional. Con lui era presente anche il poeta argentino Héctor Celano. Attraverso l’analisi delle sue quattro narrazioni, da “Cumparsita”, in cui si racconta l’emigrazione italiana in Argentina, seguita da “Due volte Ombra” e “Nora Lopez: detenuta N84”, dedicate al tema della dittatura militare del genocida Videla, fino al suo ultimo romanzo “Emet, il dovere della verità”, in cui parla della fuga dei nazisti in Argentina, l’autore ha denunciato le aberrazioni storiche, sociali e ideologiche che caratterizzarono per intero il XX° secolo.

La Camera dei Deputati della Provincia di Buenos Aires, nella seduta del 20 maggio 2015, ha rilasciato allo scrittore e sociologo italiano Nicola Viceconti il prestigioso riconoscimento di “Visitante Ilustre” per la capacità di “mantenere viva la memoria del popolo argentino attraverso i suoi romanzi, che rappresentano differenti realtà e momenti storici centrali della cultura contemporanea e politica dell’Argentina”. Nicola Viceconti, membro dall’Associazione 24 Marzo Onlus – che ha come obiettivo principale il sostegno dei familiari dei detenuti scomparsi argentini – è da annoverare tra i pochi scrittori italiano che con impegno e passione ha messo in risalto gli orrori dell’ultima dittatura argentina, contribuendo in tal modo, con spirito obiettivo, a diffonderne la conoscenza.

Per informazioni: http://www.bn.gov.ar

http://www.telesurtv.net/news/Otros-350-trabajadores-argentinos-se-quedaron-sin-empleo-20160322-0068.html

Carta Completa:

Por la Biblioteca Nacional

Los abajo firmantes –lectores, investigadores, escritores, visitantes, usuarios– queremos expresar nuestra preocupación por la situación que atraviesa la Biblioteca Nacional Mariano Moreno de la República Argentina, en el contexto del despliegue de una política de despidos masivos en el área de cultura del Estado. Solicitamos a la comunidad en su conjunto y a las autoridades del Poder Ejecutivo Nacional en particular el máximo cuidado y precaución en el tratamiento de una institución que, en los últimos años, no sólo se orientó a preservar, acrecentar, registrar y difundir la memoria impresa de la Nación sino que a la vez fue un espacio de pluralismo y libertad de pensamiento.

Cualquier innovación en su desempeño institucional requiere considerar su trayectoria bicentenaria como punto de partida, procurando el indispensable equilibrio entre continuidad y cambio. Hoy la Argentina tiene una Biblioteca Nacional que une la modernización en el campo bibliotecológico con una diversificación de su actividad cultural. Ambas confluyen en un notorio crecimiento de su público, expresado tanto en el número de lectores, como de los partícipes en las más variadas actividades y en sus usuarios remotos. Estos avances han requerido la ampliación de recursos materiales y financieros, lo que implicó la incorporación de personal con las capacidades y vocación necesarias para llevar adelante los nuevos desafíos. Esta situación no debe juzgarse en términos de ingresos y gastos, porque una institución de esta índole requiere criterios valorativos específicos, centrados en sus objetivos culturales, no derivados de un estrecho economicismo.

La Biblioteca Nacional ha adquirido y formado, en un proceso que llevó años, un valioso plantel técnico y profesional, que incluye bibliotecarios, investigadores, cientistas sociales, editores, gestores culturales, técnicos en comunicación, programación y digitalización. En el personal de la Biblioteca Nacional se conjugan habilidades, conocimientos, experiencia y potenciales creativos que no se hallan distribuidos en base a coordenadas de antigüedad en el ingreso o nivel escalafonario, sino que obedecen a los servicios que presta la institución. Desvincular trabajadores a partir de esquemas y cantidades preconcebidas implica una pérdida y un retroceso, que privaría a la Biblioteca de aquellas capacidades. La noción de “exceso de personal” no puede ser formulada al margen de las funciones efectivamente desarrolladas por una organización. Las conclusiones en esa materia, además de considerar la utilidad social de las tareas desempeñadas, requieren una evaluación concienzuda de los perfiles laborales, distribución sectorial y número de puestos necesarios para las diferentes tareas. Una racionalización originada en una intervención exógena, asentada en criterios genéricos, no imbricados en los rasgos sustantivos de la institución, será forzosamente arbitraria y sus resultados carentes de cualquier racionalidad, sea instrumental, referida a fines o conforme a valores.

Una institución como la Biblioteca Nacional requiere de los mayores cuidados y prudencia. Su continuidad y proyección a futuro trascienden cualquier coyuntura política y no pueden quedar supeditadas a objetivos sectoriales, ni de corto plazo. Como sociedad tenemos la oportunidad de preservarla de revanchismos y perspectivas facciosas; y la necesidad de comprender que un atropello contra la Biblioteca significaría un agravio a toda la comunidad.

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