Marocco: aumentano i matrimoni tra i minorenni


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(Diego Minuti)  – Quello dei matrimoni tra minori o, per dirla con una definizione anche abusata, delle «spose bambine» sta raggiungendo in Marocco le dimensioni di un fenomeno perché non è localizzato solo in alcune zone, ma sembra essere presente ovunque. E spesso esso viene considerato come una soluzione ai problemi economici di una famiglia, che è poi l’aspetto più degradante di quanto accade. Secondo recenti statistiche, in Marocco questo fenomeno (che è comunque presente anche in altri Paesi della regione) coinvolge il 16 per cento delle donne di età compresa tra i 20 ed i 24 anni e addirittura il 3 per cento di quelle che hanno meno di 15 anni.

Numeri che si commentano da soli e che sono drammatici in alcune regioni del Regno, dove l’83 per cento dei matrimoni vede uno o entrambi gli sposi poco più che ragazzi. Davanti ad un fenomeno che è presente ovunque,i singoli Stati hanno adottato misure di contrasto, fissando l’età minima a 17 anni (come in Tunisia) o a 19 anni (come in Algeria). Anche il Marocco ha una età minima, 18 anni, ma la relativa norma prevede ampie possibilità di deroga affidate al giudice chiamato ad autorizzare le nozza. Come quando, ad esempio, viene ritenuto decisivo l’atteggiamento, verso il matrimonio della comunità, mentre poco valore viene dato alla differenza di età, che è spesso amplissima, ovviamente con il maschio molto maturo o, addirittura, anziano.

Il fatto che più sorprende le associazioni di tutela della condizione femminile è la circostanza che il fenomeno è presente in eguale misura sia nelle zone urbane che in quelle rurali. Ovvero, non è una scelta legata solo alla condizione economica contingente (come potrebbe essere quella di famiglie che vivono lontane dalla grandi città, dove ci sono maggiori opportunità di lavoro), ma appare conseguenza anche di una tradizione che resta difficile da scardinare e che vede la donna ostaggio delle decisioni prese dalla famiglia.

Resta abbastanza evidente che sono proprio le ragazze a diventare vittime di questo fenomeno perchè, maritandosi giovanissime, dicono addio alla scuola per diventare madri, accorciando radicalmente il percorso normale verso la condizione di donna. Alcune recenti indagini (condotte tra mille difficoltà, come è facile comprendere) riferiscono di ragazze chiaramente costrette al matrimonio, che per loro diventa un calvario. Come ha detto una diciassettenne per la quale ogni qualvolta il marito le si avvicina per un rapporto sessuale, la sola sua risposta è quella di restare immobile, reprimendo anche il naturale istinto delle lacrime.

 

Diego Minuti è corrispondente dell’Ansa

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