Ucraina. Mosca contro Kiev: violazione di massa dei diritti umani


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Nell’Ucraina orientale sta maturando una catastrofe umanitaria nelle città assediate, dove si sente la mancanza di medicinali e inizia l’interruzione nell’approvvigionamento alimentare. Attraverso una nota del ministero degli esteri, la Russia mette in guardia l’Occidente su quanto sta accadendo oltre i suoi confini e invita “gli organizzatori a Kiev del terrore contro il proprio popolo a riacquistare capacità di ragionare, porre fine allo spargimento di sangue, ritirare le truppe e mettersi finalmente al tavolo delle trattative per avviare un dialogo normale sulle vie per una soluzione della crisi”.

Mosca chiede una reazione internazionale nella crisi ucraina “senza partito preso” paventando altrimenti “conseguenze distruttive per la pace, la stabilità e lo sviluppo democratico dell’Europa”. Nel ‘Libro Bianco’ presentato dal ministero degli esteri russo al Cremlino, vengono denunciate violazioni di massa dei diritti umani “delle forze ultranazionaliste, estremiste e neonaziste”.

Il documento cita numerosi episodi di violazione dei diritti umani tra la fine novembre e fine marzo, con informazioni basate su media russi, ucraini, occidentali, sulle dichiarazioni dell’attuale dirigenza di Kiev e dei suoi sostenitori, testimonianze oculari, monitoraggi e interviste in loco da parte di organizzazioni non governative russe.

Intanto una decina di persone, tra cui civili, è stata uccisa fra i filorussi in un checkpoint a Sloviansk, in Ucraina orientale, dal fuoco dell’esercito governativo impegnato in un’operazione militare nella zona. Lo riferisce Ria Novosti citando Igor Strelkov, comandante delle forze di autodifesa filorusse del sud-est. Ci sono stati anche 20-25 feriti.

 

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